mercoledì 4 novembre 2020

PROGREDIRE NELLA TRADIZIONE

Il passaggio epocale che stiamo vivendo, il grande travaglio antropologico che stiamo passando in che modo sta agendo sulla storia e sulle vicende della Chiesa ? Quali cambiamenti sta apportando al suo modo di porsi nell'offrire il proprio servizio di cura delle anime ? La risposta è scritta nella nuova evangelizzazione, vista come tentativo della Chiesa di stare "al passo" con questi grandi cambiamenti. Intanto vi è stata una crescente presa di coscienza della necessità di un cambiamento del modo di proporre l'annuncio. Tale che, partendo da un' analisi degli errori compiuti nei secoli, si potesse giungere ad un nuovo dinamismo missionario. Ciò ha reso e rende nell'attualità necessario un forte discernernimento sullo stato di salute del Cristianesimo.
 I. 
Tra gli errori del passato non possiamo tralasciare quello dell'errata interpretazione dei rapporti della Chiesa con il mondo scientifico. Alcune vicende dei secoli passati (Vedi quella di G.Galileo) hanno avuto un ruolo cruciale nella storia. Per rimanere al secolo scorso si è cercato a più riprese di dare risposta agli interrogativi che scaturivano dalla necessità di una nuova evangelizzazione. Una tappa importante è senz' altro rappresentata dal Concilio Vaticano II proclamato nel 1962 da l'allora Papa Giovanni XXIII che ha dato avvio ad un grande ma altrettanto ambiguo processo evolutivo. Tale processo, inteso come fermento delle idee cristiche nella storia che mettono in fibrillazione la Chiesa, ha avuto un passaggio importante, potremo dire una nuova sintesi ed un nuovo inizio. Si è configurato come la presa d' atto che non si poteva andare avanti con delle ambiguità del passato, ma bisognava mettere dei nuovi punti fermi. 

 II. 

Essenzialmente riconoscere che alcuni elementi fondamentali dello sviluppo della storia moderna appartengono alla storia cristiana : L'Illuminismo non poteva nascere che nel mondo cristiano. (Cit. Ratzinger discorso di Subiaco). Ratzinger ci ha insegnato che nella Chiesa il progresso è la dinamica della vita della tradizione. La contrapposizione tra progresso e tradizione quindi è solo una cattiva interpretazione sia della tradizione che del progresso. Essere fedeli alla vita della Chiesa quindi è da intendere come progresso in quanto questo è la dinamica della sua vita. Tutte le libertà ed i valori come libertá di stampa, la libertà di coscienza, di religione, il rispetto delle persone, non torturare, non bruciare vivi i filosofi : questo è "cristiano". Questo andava detto con chiarezza senza mezze misure. Questo è il Concilio. Ecco perché Il Concilio Vaticano II non ha avuto finalità dogmatiche ma si trattava solo di rivedere le interpretazioni di secoli per rinnovarne la pastorale, il modo in cui parlare alla gente. Non si poteva e ancor oggi non si può andare nel mondo con delle ambiguità sui punti indicati.

III. 
Tutti i papi, da Giovanni XXIII in poi, hanno confermato così nelle loro interpretazioni questa fedeltà del Concilio e vederlo come continuità nella discontinuità. Ecco cosa intendiamo usando i termini : Progredire nella tradizione. Riferirsi ad una necessaria esigenza di cambiamento pur rimanendo nei fondamenti che rendono vitale la Chiesa. 

 (Appunti tratti dai corsi de: "La nuova evangelizzazione" tenuti da Marco Guzzi al Claretianum presso Università pontificia di Roma)

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