domenica 18 aprile 2021

IL CORAGGIO DI RISORGERE

Nella memoria spirituale poter ripercorrere quel momento, camminare lungo quella strada, per rivivere le situazioni nelle quali hai incrociato un Suo sguardo. Le occasioni in cui ascoltando parole profonde qualcosa ha vibrato dentro di te. E lì, con la pace nel cuore e con un grande desiderio di testimoniare la certezza della vita che torna, sentire un fuoco interiore e nello stesso tempo la difficoltà a comunicarlo, non sapere come fare a dirlo senza essere scambiati per pazzi. 

I.

Si può tornare a vivere ? Si può tornare ad amare ? Sentirlo parlare, e vederlo spezzare il pane per sentire la vita scorrermi di nuovo dentro le vene ! Non è una storia ! Ancora oggi si può sentire il suo respiro e la paura di ri-cominciare a vivere. Si può essere sconvolti dalla paura di vedere un fantasma, di poter volere ancora bene, sconvolti da quella spinta che ci chiede di rileggere tutto, di rimettersi in discussione, sconvolti di ritrovarsi a credere in un amore dato per morto. 

 II.

È vero ! Una vita che si ricompone può essere dolorosa. Spesso chi resta solo, chi fa i conti con la morte di un amore, ha paura di tornare a vivere. Invece a farsi risorgere ci vuole coraggio. È come esporsi un’altra volta alla vita ma senza ingenuità, è come compromettersi partendo da un fallimento. Occorre invece non dimenticare le proprie ferite, anzi pensando ad esse si può avere più coraggio. Le Sue ferite, quel suo modo di morire, quel Suo modo di attraversare la croce è come se avesse trasformato la morte in una porta, in un parto di donna, doloroso e bellissimo. A volte ci devo tornare a quei tagli, a quel sangue, a quella carne massacrata, a Lui che mi cammina incontro e mi mostra le ferite e io in quel momento, non ho dubbi che lui sia vivo, che Lui sia Lui, che Lui danzi adesso con me dentro alle mie ferite. Ogni volta che mi siedo a tavola intimamente lo spero, come se mi nutrissi del desiderio di averlo accanto. Come se la sua domanda “avete qualcosa da mangiare?” non fosse solo un ricordo e nemmeno una speranza ma una presenza, io sento che anche lui mi desidera.
 III.

Non ho più letto la Bibbia come prima sapete? Quelle parole mi danno coraggio per confidarmi. Da quando lui si è arrampicato su quella croce, da quel suo coraggio, da quella sua Pasqua, io, da allora, vi assicuro… è come se i rotoli si fossero trasformati, sono diventati una specie di agguato. Leggo, entro, e mi sento osservato. Sento il suo respiro dietro ogni versetto. Prima mandavo a memoria, prima tentavo di credere, prima provavo a convincere, invece ora sento che Lui è lì, vivo e mi aspetta. Non è un’illusione, sono sicuro. 
Mentre leggo, Lui mi tende agguati dolcissimi o dolorosi. Può bastare un versetto, una parola, uno spazio di silenzio tra due suoni, un niente e io lo sento, me lo sento addosso, me lo sento dentro, Lui, vivo, risorto, presente. 
Ho compreso nel profondo che la Bibbia è un invito non solo a capire la Scrittura, ma a comprendere Lui e a lasciarsi "prendere" . 
Da quando è avvenuto l'incontro, su quella, strada, per me, la Bibbia è diventata un labirinto dove ci sono due amanti che si cercano e a volte si trovano. Ora sento che mi cammina dentro e mi riporta alla vita. Mi abita dentro Abita le parole di chi mi sta perdonando. Solo chi arriva a sperare la morte come soluzione estrema può capire cosa significa essere guardati con misericordia. 
Non servono tante parole, ci sono sguardi che risorgono. 
Esistono. Esistono e sono Lui. 
(Spunti liberamente tratti da Alessandro Dehò ) 👇👇👇 https://alessandrodeho.com/2021/04/14/e-tu-luca-2435-48-terza-domenica-di-pasqua/

giovedì 8 aprile 2021

ENTRARE NEL SEPOLCRO

Ogni esperienza di dolore che viviamo è un'occasione di crescita spirituale che ci avvicina alla nostra autentica essenza. Entrare in quella dimensione è un po' come varcare la soglia di un sepolcro. 

I.

La strada che vi conduce è un deserto. Un vento asciutto e carico di sabbia ci costringe a tenere gli occhi chiusi e a guardare appena dentro, mentre il nostro passo, incerto, indugiando affonda. Senza occasione di riparo avverti di essere entrato in una prova dove tutto il tuo corpo ne è coinvolto. 

Nel deserto tutto scolorisce e perde valore. Riferimenti cartesiani, direzione e misure decadono per lasciare spazio ad un orizzonte indefinito. In questa nuova "economia", dove ogni bagaglio che avevi come inutile zavorra diventa un peso, lasci andare le tue difese ed ogni sistema di protezione per giungere ad una condizione di essenzialità. 

Quando fuori tutto è uguale, e tutto intorno a te, la patina di un grigio sipario copre la scena, sei costretto a ri-volgere lo sguardo per scoprire ad ogni passo chi sei veramente. E, in un incedere lento, inizia un viaggio interiore verso le radici della tua vera essenza che ti porta a scoprire quel dolore e la sua origine profonda. 

II. 

Scoprire la ferita primordiale vuol dire comprendere dove è accaduta l'esperienza del mancato amore per andarla a soccorrere adesso. La coscienza risvegliata soccorre senza limiti di tempo e di spazio. Possiamo guarire in un' altra, unica dimensione, quella dell' amore. 

Nell' economia dell'amore ogni attimo è quello giusto per andare a coprire una mancanza e, quando questo avviene, puoi avere la sensazione di non essere mai stato solo su quella strada, anche se guardando indietro vedi solo le impronte di due piedi. 

Quel bambino ferito ora ha la possibilità di essere curato. E il momento di soccorrerlo, di dedicargli più attenzione. E quella cura amorevole, rigenerandoti qui ed ora, cambia anche i tuoi rapporti con gli altri, ottenendo una trasformazione, una guarigione del mondo. 

III. 

Il dolore da fuori genera sguardi di cauto distacco misto a falsa pietà, entrambi figli della paura. Bisogna entrarvi in punta di piedi. Meglio sarebbe lasciare parlare il silenzio. 

Differentemente, chi lo vive in prima persona impara a volergli bene e ad attraversarlo, e mai evitarlo. Se, nello spirito di comunione dei beni del mondo, di ogni cosa creata non dovremo sentirci proprietari, questo non accade per il dolore. Il dolore è l' unica cosa che davvero ci appartiene, l' unica esperienza della quale sentirci gelosi proprietari per entrare con esso in quella "confidenza" che davvero ci guarisce.

Comprendi che il tuo sepolcro, e il sepolcro del mondo sono la stessa cosa. Il luogo dove ll tuo orgoglio muore, il momento dove il tuo io si spegne, è il tempo dove l' uomo vecchio, ha lasciato, piegate, le bende, il "sudario" di ogni suo impulso di autoaffermazione. 

Allora la pietra spalancata sul nuovo orizzonte aprirà a noi nuovi panorami e dentro e fuori spirerá il vento di ri-nascita dell'uomo Nuovo.

domenica 4 aprile 2021

L' ALBA DELLA RIVOLUZIONE

Bisognerebbe riappropriarci del termine Rivoluzione. Mentre ultimamente, e mi riferisco agli ultimi decenni questa parola sembra essere entrata in disuso.
 
I.
I politici, vecchi e nuovi, parlano di "movimento", "mutamento", oppure genericamente di riforme, usando il termine 'rivoluzione' al passato. Il nuovo popolo della rete lo usa per designare un passaggio interno allo sviluppo della tecnologia e della comunicazione, contraddicendone il significato più vero di rivoluzione come rottura. Il mito della rivoluzione è concluso ? 
Ma l' Europa, l' Occidente, sono nati e cresciuti come "rivoluzione permanente", cioè come capacità di progettare una società alternativa, un futuro diverso. Ma è davvero precluso il pensiero rivoluzionario ? Lo possiamo ancora ammettere e rivalutare assumendolo nelle nostre strategie al cambiamento ? 

II. 
Io credo che esiste ancora una possibilità concreta per ri-animare un impulso, che come un fuoco sotto la cenere, si sta facendo sempre più evidente, come una libera iniziativa da parte di molti giovani che hanno preso coscienza dell' insostenibilità del tempo che stiamo vivendo.
Un fremito che nasce da un profondo sentimento di malcontento verso un sistema economico che continua ad avere come presupposti lo sfruttamento delle classi sociali più deboli ed un consumismo più esasperato. 
Una cultura mortifera che continua a riprodurre stereotipi sganciati da ogni impulso creativo, ed un' Arte ridotta a canoni estetici discutibili. 
Una scuola che sembra andare verso una deriva educativa, anche a causa degli ipnotici richiami della "sirena tecnologica" sempre più presente nella didattica. 


Una classe dirigente incapace di tradurre i propri programmi in scelte sostenibili che possano rilanciare davvero l' economia, farsi carico delle famiglie più deboli, sostenere le aziende in crisi. 

III.
Questi scenari hanno smosso gli animi dei più ferventi facendo nascere gruppi come movimenti di pensiero. Laboratori nei quali dare ossigeno a quei carboni presenti sotto la cenere. Uno di questi laboratori è l' Indispensabile- Movimento Rivoluzionario. Un gruppo etereogeneo di giovani, studenti e giovani lavoratori, che dal 2018 propone e lavora per un cambiamento radicale della politica, dell' economia, della cultura e della mentalità umana dominante. Nella loro sincerità e tenacia spicca, appunto, una grande forza di volontà ed un marcato senso rivoluzionario. 
Sono nati come espressione giovanile e come naturale sviluppo dai gruppi Darsi Pace di Marco Guzzi. Il loro è un progetto volto a dare voce e corpo all’esigenza di una rigenerazione radicale della società che parta e si alimenti da una nuova modalità di essere umani. Farsi nel contempo portavoci di un pensiero che curi e risani la terra, così come il cuore e le menti degli esseri umani, di una creatività che espanda la consapevolezza, donando un senso reale della nostra presenza di uomini incarnato sulla terra. Fare emergere in tutti il bisogno di un’economia più giusta, relazioni più vere, una politica più entusiasmante, un’istruzione più illuminata, aspirazioni più radicali e alte.

La rivoluzione da loro prospettata si compie così in questa sua nuova figurazione attraverso un lento processo dove i traguardi raggiunti diventano trampolini per ulteriori acquisizioni. 
D' altra parte come la "rivoluzione" in cosmologia è un moto attraverso il quale il pianeta compie il tragitto più ampio, abbracciando nella sua orbita spazi molto vasti, anche in questa rivoluzione, in questo cambiamento, si intende ricomprendere ogni contenuto, qualsiasi settore e categoria del vivere umano.
Dobbiamo ringraziare questi giovani, questi pionieri della nuova alba rivoluzionaria, di questa nuova rivoluzione che ha come presupposto non più l'insostenibile estremismo delle barricate ma la creatività travolgente del pensiero di giovani menti. https://m.facebook.com/lindispensabile.movimento/

L'ALBA DEL NUOVO MONDO

L’alba del nuovo mondo”, il titolo del libro che ha presentato l’autore Gabriele Sannino è molto coraggioso. Nella sala Conferenze di Vill...