lunedì 27 giugno 2022

NEL DOLORE SIAMO SALVI

Sono state le cose che non vedevo, con gli occhi, quelle che mi hanno accompagnato verso la conoscenza e quindi, direi, illuminato sulla vita.

Le cose che non avevo davanti.

Le altre, sfrontatamente pronte ad essere toccate, maneggiate, oggetti o situazioni varie, un seguito ad una più profonda riflessione, esistevano solo in quanto proiezioni di desideri irrealizzati.

L'intuizione è stata quella scintilla che ha maturato una decisione poi rivelatasi giusta. 

Un immagine unica o un condensato di immagini figlie di più intuizioni, fulminee convinzioni che come spots si affacciavano nel pensiero, avrebbero occupato e rubato presto la scena al teatro atomico, quello dove la particella si mostrava con la sua esclusiva caratteristica fenomenica.

Avvertivo da tempo che esisteva un'altra sensibilità dove i termini misurabili dalle geometrie cadevano dentro un vortice che ne dissolveva la veridicità.

Quel meccanismo doveva, per conto suo, avere un senso, ma presto avrei scoperto che lo aveva solo inquadrandolo dentro una visione più ampia.

Questa "apertura' sarebbe stata capace di smontare la pretesa del paradigma tecno chimico di essere l'unica chiave di lettura di quanto ci accade intorno, per dotarci di una sensibilità superiore capace di farci avvertire le dimensioni più sottili del nostro vivere e quindi la possibilità di scoprirne il senso non nella loro materialità, ma solo attraverso quello che simbolicamente gli oggetti rappresentavano.

Lo stesso termine- simbolo- contiene in sé, nella sua radice etimologica, ciò che ci unisce al resto del mondo sfatando la pretesa di considerare il "sensibile" come separato, come un "dettato" formulabile nella sequenza soggetto-azione-oggetto.

Ben presto avrei scoperto che la dimensione del dolore era l'unica in grado di annullare la linearità temporale restituendomi il vero senso del tempo per considerare solo il presente come temporalità esistente.

Ho fatto caso che realizzavo di essere vivo solo dentro un accadimento doloroso estremo, ma anche quando venivo assorbito da vicende fortemente intrise della necessità di una scelta forte e decisa.

La vita era questa: incarnare adesso la scelta, la decisione che in una sequenza evolutiva giustificava la creatività del nostro essere attori ma anche pro creatori sospinti da una coscienza (lo spirito) altra. 


Quando ci accade qualcosa di doloroso siamo tendenzialmente portati a giudicare l'accaduto come una dis-grazia, se non addirittura una sfortuna piombataci improvvisamente addosso e quindi pronti a deprimerci, se ci riguarda o compatire se riguarda gli altri con un atteggiamento di falso buonismo che in realtà potrebbe essere solo  una reazione, una proiezione di una loro paura. Se questa modalità di com-patire (patire insieme) ci dà fastidio può voler dire che noi siamo già dentro una dinamica di accoglienza del dolore.

Siamo in-formati dall'esperienza delle peculiarità sacre e salvifiche della sua espressione e camminiamo dentro il solco di un insegnamento magistrale che il Cristianesimo, con l'esperienza della croce, ha enunciato attraverso un fatto storico, ma che tutte le volte nella nostra personalissima storia di dolore incarniamo nel presente.


giovedì 2 giugno 2022

COOPERARE- GERME DELLA NUOVA UMANITÀ

Cooperazione

Quante sfaccettature ha questa  parola. Credo che il termine racchiuda una miriade di modalità nelle quali può esprimersi la solidarietà, in genere rivolta ai paesi più poveri della terra. 

Quando pensiamo alla sua portata scopriamo che esistono davvero tante possibilità per una sua azione totale, a dispetto delle distanze geografiche, rendendo possibile abbracciare il mondo nella sua interezza e poter considerare davvero il creato come un'unico organismo.

Credo che uno degli aspetti positivi della globalizzazione sia proprio questo. 

Poter annullare le distanze

attraverso un intervento volto a colmare le necessità di aree sottosviluppate in quanto prive delle minime risorse di sostentamento. 

Ci sono paesi, nel continente africano, come in America latina che sono all'ultimo posto, nell'ordine della crescita, perché privi di risorse economiche e quindi fortemente messi alla prova nello sviluppo a partire degli ambiti sociali di primaria importanza come quello dell'istruzione.

Lì, in quei luoghi, in quei territori dimenticati, la cooperazione può diventare utile e trasformarsi in un giusto e concreto aiuto.

Può essere un'attività programmata da istituzioni governative attraverso proprie strutture, oppure azione di organismi, enti, associazioni di volontariato, e quindi di iniziativa privata.

Oppure può avvenire grazie ad una vera e propria "opera di adozione" condotta in quei luoghi dalle realtà diocesane di una Chiesa aperta ai bisogni

Talvolta nascono invece organizzazioni spontanee, come nel caso della Nasara Onlus, 👇👇

www.nasaraonlus.org

costituita nel da un gruppo di volontari e professionisti, tra i quali Enrico Sonno e il Dr. Massimo Rinaldi  che hanno saputo guardare lungo, e attivare nel tempo in Burkina Faso un'opera di sostegno economico sociale non indifferente. 

A cominciare dall'adozione dei bambini fin dalla tenera età per accompagnarli lungo il percorso di scolarizzazione.

In Burkina sono nate così le scuole che mancavano.

Grazie ad un programma didattico ideato per le neonate classi di alunni che è andato a sostenere la preparazione e la formazione dei bambini. 

In generale, grazie a questo sostegno discreto che è andato ad integrarsi con doveroso riapetto delle realtà organizzative presenti si è potuta raggiungere una discreta sostenibilità ed un interessante equilibrio sociale.

Cosa che spesso non avviene quando la struttura cooperante che interviene è un grande organismo.

Per Nasara Onlus è stato un banco di prova che ha confermato la validità di una forma di intervento caratterizzata dal dinamismo della formula, ma soprattutto dal rispetto degli ordini costituiti nelle funzioni attribuite e già presenti nel tessuto sociale del territorio.

Nasara Onlus è un fiore all'occhiello per la Toscana per il suo valido contributo alla cooperazione.

Sosteniamo la sua attività e il suo impegno anche con la devoluzione del 5 per mille in occasione della presentazione della dichiarazione dei redditi.

Nasara per il Burkina
Codice fiscale 91015760530


LETTERATURA DA VEDERE

Ieri sera al Teatro degli Industri di Grosseto, in occasione della celebrazione della 62^ giornata mondiale del Teatro- per il centenario da...