RESPIRO

  

FENOMENOLOGIA DELL' ATTO RESPIRATORIO
ll 2020 sarà ricordato come un anno di profondi cambiamenti e grandi crisi. La vicenda umana della pandemia, ancora molto presente nel nostro vivere quotidiano, perfino nella pubblicità, (avete notato come sono cambiati i "consigli per gli acquisti") sta cambiando il nostro modo di vivere e ci fa ancora molto interrogare sui possibili risvolti e pensare ai suoi molteplici effetti nel tessuto sociale, nell'ambito culturale, nell' economia, ma anche in un contesto prettamente psicologico, ponendoci così in un perenne stato di apprensione, impedendoci di vivere il presente come atto autentico della creazione. 

I.

 E stato un momento, quello della fase iniziale, (quando abbiamo realizzato la sua portata globale) in cui era come se avessimo fatto tutti una grande INSPIRAZIONE per "sollevarci" ed incamerare più ossigeno a compensazione dello stato emotivo generato. Il tessuto sociale che ci ha mostrato, in tale circostanza, un rallentamento dei ritmi soliti che, da quelli della "frenesia del dopo", sono passati a quelli del "lento accadere", quasi a dilatarsi per adeguarsi a quelli di Madre Natura, si è posto in una fase di sospensione (respiratoria). 

 


La sapienza orientale, nella pratica meditativa, questo stop lo chiama Kumbhaka, l' arte di trattenere il respiro per rilassare il cervello. Tutti abbiamo avvertito, in questi giorni di sospensione un senso di sottile collegamento con la natura, una ritrovata comunanza e direi appartenenza alla sua stessa essenza. È proprio così, mi sentirei di dire.

II.

 Questo è l'autentico sentimento che dovremmo nutrire. Questo è il salto di coscienza da fare, la consapevolezza che ci può davvero riportare al giusto atteggiamento di rispetto del Creato. Ravvedersi di un passato caratterizzato da sfruttamento ed abuso dei doni naturali come il mare, i boschi, le sorgenti acquifere. In concomitanza con il rilascio delle varie "liberalita" previste con le cosiddette ri-aperture si sta assistendo però ad un ritorno ad situazione antecedente. È iniziato il gesto di ESPIRAZIONE Stiamo pian piano immettendo/emettendo anidride carbonica intorno a noi. Solo per fare un esempio la ri-adozione della plastica (bottiglie, contenitori vari) a scopi igienici per contrastare il contagio del virus sta vanificando le energie impiegate per la sua abolizione. Per non parlare poi di altri segnali sociologici verificatisi durante l'emergenza, quali speculazioni sui prodotti destinati alla sicurezza (DPI mascherine, gel) ed altre situazioni nelle quali l'uomo continua a comportarsi in modo scellerato. Mi verrebbe da dire : cosa ci ha insegnato questa crisi pandemica ? Cosa abbiamo imparato da essa ? La risposta non è semplice. 

III.

 Credo che ciascuno di noi potrebbe e dovrebbe per lo meno rimanere nella domanda e meditala a fondo. Trattenerla dentro come facciamo con l'aria dopo inspirata (ricordate il Kumbhaka) per far assorbire gli effetti benefici dell'ossigeno ai tessuti. La visione di presa di coscienza di questa contingenza , è in analogia a quella di presa di coscienza dell 'atto respiratorio.

 Capire quanto è importante respirare è anche prendere coscienza del necessario cambiamento interiore per una vera svolta antropologica. Dopo l' ESPIRAZIONE proviamo a fermarci di nuovo ancora un poco. Facciamo una pausa e meditiamo..... 




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