Penso che la memoria sia la dimensione antropologica fondamentale per non dire cruciale della vita. La memoria è uno scrigno prezioso capace di custodire importanti ed interessanti contenuti come le idee, gli incontri determinanti per un lavoro, o per la vita sentimentale, oppure immagini di cari familiari passati nell'altrove, etc.
Ma soprattutto, direi, sono le emozioni, legate a quei ricordi, registrati dentro di noi come in un archivio segreto, ad assumere il valore di tesoro e di sacro.
Può accadere, però,
che questo tesoro, per motivi imperscrutabili, rimanga sepolto con il rischio di non affiorare più.
La causa ? Un agente esterno che giunge in modo inaspettato a vanificare la potenzialità del ricordo e la purezza di un amore di gioventù.
È quello che accade in questa meravigliosa storia, raccontata da Dianora Tinti in modo avvincente e con uno stile accattivante, dove anche la descrizione minuziosa dei paesaggi, luoghi molto cari all'autrice, sembra modellare le geografie interiori dei personaggi.
Grande infatti è la capacità sapiente della scrittrice nell'uso dei linguaggi nei dialoghi, ma soprattutto l'abilità di esprimere contenuti intimistici e nel descrivere la psicologia e i sentimenti delle 'figure' ivi presenti.
Tra questi, la protagonista.
Laura, dipendente di una casa editrice, si trova ad affrontare il vuoto di un oblio a causa dei postumi di un incidente stradale. La conseguente perdita della memoria, di alcuni cruciali ricordi e delle emozioni ad essi legati alza un muro impenetrabile davanti a lei, dal quale solo sporadicamente cominceranno ad affiorare alcune immagini eloquenti. Questo avviene in occasione della lettura di una bozza di un manoscritto affidatole per la correzione dal suo editor.
La trama del manoscritto, piano piano, comincia a rilasciare fotogrammi di vita vissuta che la protagonista ora ripercorre con rinnovato trasporto emotivo rimodellando il presente e riaprendo nuovi varchi nella sua coscienza.
Il tempo mostra adesso una sua nuova fisionomia.
Ecco che la memoria, rievocando esperienze propizie, ma anche cruciali, diventa come una sorella della sua guarigione.
Storia di un manoscritto, è un bel romanzo, scritto con il cuore, scorrevole nella lettura e carico di suspense, dove si scorge e si ammette anche, tra le righe, la presenza di una forza invisibile, incontenibile, che governa e guida le scelte dell'uomo mandando segnali inequivocabili. Quella dell'amore.
La presenza di un bene superiore, evidenza è prova di un collegamento tra tutte le cose.
Di un'energia creativa capace di ricomporre quanto apparentemente separato dal destino.

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