mercoledì 4 novembre 2020

GLI ALTRI SIAMO NOI

"L'epifania dell'altro ha come presupposto la dissoluzione critica della soggettività" In questa massima di Ernesto Balducci si condensa un aspetto che sta alla base della figura della nuova umanità nascente. Un uomo che, abbandonati gli atteggiamenti prevalentemente ego-centrati, scopre nella relazione con l'altro le ragioni di una comune appartenenza. (Cfr La Nuova Umanità di Marco Guzzi Ed. Paoline) I. Il processo di assimilazione di questo sentimento nell' uomo ha avuto un suo preciso sviluppo temporale Per ridurne lo spazio di analisi potremo farlo partire indicativamente dalla scoperta dell'America. Quando Colombo, e i conquistatori occidentali sbarcarono deve essere stato un atteggiamento comprensibile lo smarrimento che provarono nel vedere popolazioni indigene. Erano uomini a pieno titolo ? Avevano un'anima ? Potevano essere battezzati ? Perfino intelletti spregiudicati come Hume o Voltaire, più di due secoli dopo, in pieno illuminismo, ricorsero a teorie poligeniste per negare agli indios la piena appartenenza alla razza umana. Scegliendo, quindi, il 1492 come anno di inizio dell'età moderna, potremo dire che con essa viene decretata la fine di quel monologo culturale che ha impedito finora all'uomo occidentale di percepire l'altro come tale e di stabilire con lui un rapporto di autentica reciprocità. II. Nell'analisi dello sviluppo delle modalità di incontro dell'altro si possono distinguere tre paradigmi diversi che conducono ad altrettanti esiti differenti. Solo uno definisce il progetto antropologico del superamento dell'età moderna. 

1. Una di queste vie, la più largamente seguita, è quella che dapprima di riconosce l'altro come identico a noi in forza della comune dignità umana, salvo poi assimilarlo alla propria cultura mortificando gli usi e costumi propri del popolo. (Vedi quanto accaduto agli indios di America.) Complici di questo atteggiamento autoritario anche le istituzioni religiose del tempo, che avevano come mira l' espansione e l' integrazione della cristianità nel mondo. Non è possibile entrare nella nuova era planetaria senza riconoscere criticamente le sopraffazioni perpetrate dalla Chiesa. 

2. La seconda soluzione consiste nel conciliare il riconoscimento della dignità di uomo dell'altro, con la dichiaraziine della sua inferiorità, in quanto diverso. (Uomo sì ma in quanto diverso inferiore). Si aprirebbe così un'egemonia del soggetto forte sul soggetto debole. Per questo gli indios, per tornare all'esempio americano, per due secoli dopo essere diventati cristiani, furono considerati inidonei al sacerdozio. Per questo Winston Churchill non poteva tollerare che quel "fachiro nudo" di Gandhi parlasse da pari a pari con il governatore di sua maestà imperiale. L'assimilazione o la subalternità: ecco fino ad oggi il destino degli altri entrati in contatto con l' uomo occidentale. La modernità non ha conosciuto altri esiti 

 III. Il tempo nuovo ci pone davanti una via mai tentata e che solo oggi è resa possibile dall'unificazione strutturale del pianeta e dal tessuto delle interconesse etnie. Questa è la terza via. La via dell'uguaglianza nella diversità e la via della diversità nell'uguaglianza. Siamo all'epifania dell'altro, che comporta una modificazione della soggettività. Nel riconoscere l'altro come tale, io resto me stesso e in più mi faccio ricco dell'alterità riconosciuta. Davanti all' Altro entro in una specie di situazione ermeneutica in cui a decidere della mia apertura o meno è il cumulo dei pre-giudizi, delle pre-supposizioni, che in forza della storicità ineliminabile dell' esistere, dà contenuto concreto alla mia identità. O la provocazione dell' alterità disgrega quel cumulo e mette in moto la mia predisposizione a trascendermi per cogliere nell' altro un nuovo connotato della mia identità di uomo, o quel cumulo resiste con rigidità, come un nocciolo duro e allora in nome dell'uomo respingo l'uomo. 

 VI. La mutazione antropologica, come si vede, è un' opzione che si risolve entro la sfera etica. Questa rivoluzione antropologica non può avvenire come semplice processo coscienziale. Essa provoca e presuppone anche un mutamento dei rapporti economici e politici.

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