domenica 15 maggio 2022

L'AURORA DELL'UOMO NUOVO

"Penso che ci troviamo in una fase aurorale del cammino dell'uomo. Siamo per ora come equidistanti, tra l'aria-respiro-ossigeno, il Respiro/Spirito del Nuovo Ordine (quello del Giorno) e l'affissia dell'Ordine oramai soffocante dell'ego. 

Credo che non dobbiamo sfuggire a questa tensione del passaggio e nemmeno squilibrarci verso l'una e l'altra parte. Ma compiere passi misurati di questa trans-figurazione, ricamarne l'arazzo mediandone i tempi." 

Queste parole tratte dall'ultimo saggio del poeta filosofo Marco Guzzi dal titolo-Non vedi che già sorge il nuovo giorno?- rendono perfettamente l'idea ed esprimono con precisione il senso del tempo che viviamo. 

La nostra collocazione in questo spazio ci può rendere capaci di preannunciare una svolta, quella tanto declamata, almeno da 2000 anni, oppure diventare  presupposto per essere risucchiati dall'irrudicibilità della vecchia figura umana tutta centrata su sé stessa. 

Cosi come la storia è un flusso che avanza anche il nostro percorso  diventerà un movimento continuo di ricerca di equilibrio fino a quando nutriti della Parola, ne sentiremo l'autentico sapore della Verità, come un agire dell'essenza divina in noi, nei nostri gesti quotididiani, nelle nostre relazioni trasfigurate ed incarnate nella la nostra vita di figli.

Figli di un unico Padre e quindi a sua immagine divini e quindi co-creatori. 

Comimceremo a guardare le cose con occhio diverso. Guarderemo alle persone senza giudizio. Ascolteremo parole con capacità di discernimento perché vaglieremo il fondamento valoriale di ogni intendimento. 

Se quella questione porterà beneficio agli altri o se invece trattasi di una "battaglia psrsonale".

Ma lo faremo sempre pacatamente lasciando che la zizzania possa crescere insieme all'erba buona, ed aspettare il tempo opportuno della raccolta.

Gesù aveva accanto a sé nell'ultima cena da una parte Giovanni e dall'altra Giuda. Era necessario che tutto avvenisse con questa dinamica di immersione nel mondo che vede l'umano suscettibile dell'attrattiva al male e del desiderio di aspirare al bene.

Tutto va visto in questa prospettiva di compiutezza di già accaduto.

Tutto è simbolo.

Dovremo acquisire pian piano la capacità di leggere il mondo nel simbolo, nell'essenza delle sue manifestazioni, guardare con l'occhio del cuore e abbandonare le apparenze della materialità spesso generatrici di pre-giudizi.


#pasqualinocasaburi

domenica 8 maggio 2022

PERCOSSI DALLA MUSICA CHE UNISCE

"La musica non è solo divertimento o intrattenimento". 

"Ma può diventare anche terapia"

È quello che ha ribadito ieri Davide Braglia , direttore del centro musicale didattico Rockland di Grosseto, in occasione dell'incontro di presentazione della rassegna "Parole & Musica senza confini" avvenuto a Rispescia nella sede dell' Ex Enaoli presso il neonato Bio-ristorante Luci nel Parco.

Una struttura recuperata e messa a disposizione per consentire l'avvio di un ampio progetto di sostenibilità tra i cui obbiettivIi c'è anche la musica come veicolo di cultura e di trasmissione della tradizione del territorio.

Sono previsti infatti laboratori tenuti da famosi professionisti locali che si avvalgono degli spazi messi a disposizione per coinvolgere studenti di tutte le età. 

Un esempio di coinvolgimento è avvenuto ieri 7 maggio con il primo incontro tenuto da Tommaso Niccolai  

https://www.facebook.com/tommaso.niccolai.drums/

Musicista, insegnante di percussioni.Un educatore, un facilitatore direi dei buoni rapporti, un trascinatore allo star bene.Un ragazzo che ha energia da vendere.

Tommaso Niccolai ha presentato per la prima volta a Rispescia il "Drum Circle". 

Un progetto di musica dal vivo a tu per tu con la percussione.

È stato come frequentare un laboratorio esperienziale. Un'esperienza davvero coinvolgente che ha incluso bambini e ragazzi di ogni età senza distinzione di conoscenza o meno della musica.

Erano presenti le rappresentanti mamme dell'Associazione Iron mamme autismo e Associazione nazionale ciechi

https://www.facebook.com/ironmamme/

E stato formidabile poter suonare con loro, con questi ragazzi, vedere nei loro occhi la soddisfazione di sentirsi appartenenti al progetto, sentire la loro energia esprimersi  liberamente ed unirsi a quella di tutti.

Averli accanto, vi giuro, è stata una benedizione.

Davvero la musica UNISCE ed è  SENZA CONFINI.

CREDERE NEL TRAGUARDO È REALIZZARLO

"Realizzare un progetto è avere sempre avanti il traguardo".

Questo ha dichiarato Don Enzo Capitani (nella foto) ieri all'apertura della stagione di "Luci nel Parco"il bio-ristorante dell'area Ex Enaoli che fa parte di un più ampio progetto di sostenibilità.
Il progetto è stato ideato da Fondazione Etica e supportato da Caritas, Regione Toscana e Confindustria. 
Partendo dalla rigenerazione di un immobile pubblico in disuso all’interno del Parco naturalistico della Maremma, avviando tre attività con finalità di promozione sociale e di sviluppo economico: una bio-osteria, una sala prove per fare musica, una scuola di innovazione.
"Il nostro obiettivo è quello di produrre un beneficio per l’intera comunità".-hanno dichiarato i promotori.
Tanto merito va agli ideatori e ai sostenitori che ci hanno visto davvero lungo, guardando e mettendo davanti a sé il traguardo, tanto da farlo diventare il fiore all'occhiello della sostenibilità preso come esempio da altre realtà (vedi quella dei quartieri spagnoli di Napoli).
Con il progetto Luci nel Parco
Si è puntato a creare occasioni di emancipazione e riscatto  attraverso l’inserimento lavorativo nel settore turistico e la promozione del territorio e del patrimonio di arte, di persone meno fortunate garantendo, nell'ambito della ristorazione il percorso a chilometro zero grazie alla collaborazione delle aziende locali.

Don Enzo Capitani ha dichiarato

"Rendere virtuoso un progetto sociale vuol dire cominciare a parlare di delocalizzazione della povertà.
La povertà non deve essere appannaggio delle figure istituzionalmente deputate ad occuparsene(Società della Salute, Coeso, assistenti sociali Caritas).
Questa strada, diciamo dagli anni 70,  ha portato a curarci del sociale con tante barriere, difendendo i ruoli cosituiti, dicendo che i "professionisti della povertà" sono loro che ci mettono o ci devono mettere le mani.
Non funziona proprio così!
La povertà è nella società, nella comunità ed è la comunità stessa a  doversene fare carico e quindi vedere lo sviluppo della persona come lo sviluppo del modello sociale e quindi della comunità.
Per cui esiste un progetto "con" e non un progetto per.
Dobbiamo mettere davanti a noi il traguardo che vuol dire camminare verso qualcosa da raggiungere anche se ci saranno delle fermate ed anche delle cadute durante il percorso"



https://www.lucinelparco.it/

L'ALBA DEL NUOVO MONDO

L’alba del nuovo mondo”, il titolo del libro che ha presentato l’autore Gabriele Sannino è molto coraggioso. Nella sala Conferenze di Vill...