DARSI PACE

 DALLA PARA-NOIA ALLA META-NOIA 


Lo sfasamento tra il cuore, la mente, la parola e l'azione, che così spesso constatiamo nella nostra vita quotidiana, indebolisce e rende confusa e contraddittoria l'espressione complessiva del nostro essere. È come se irradiassimo dentro e fuori di noi un' energia non coerente che scaturisce dai nostri cortocircuiti interiori. Per riaccordare progressivamente tutte le parti del nostro essere, per integrarci in un'unità sempre più coesa, dovremo compiere un lavoro complesso, dovremo imparare a riconoscere tutto ciò che in noi è fittizio, è struttura di difesa, è costruzione antica di corazze e do bastioni interiori. Dovremo comprendere quando e perché abbiamo costruito queste strutture di falsificazione, per imparare poi a non identificarci più con esse, a lasciarle andare, "liquidarle", a scioglierle cioè, affinché possa piano piano emergere il nostro vero volto, chi davvero siamo.

 I. 

 Un lavoro che potremo dire di riconversione in sé, e che, in termini cristiani, chiamiamo nascita dall'alto (Gv 3,3); ma che il più delle volte nelle nostre chiese sembra essersi ridotto ad una mera rappresentazione teatrale, e cioè a una retorica spiritualistica che parla molto sapientemente di una rinascita e di una liberazione divinizzante che ben pochi sperimentano e testimoniano in forme di vita e parole credibili. [....] Il Cristianesimo del XXI secolo sarà assolutamente "sperimentale", come quello del I° secolo, come quello cioè insegnato da Gesù, che prima di tutto guariva, perché solo una persona in via di guarigione può davvero ascoltare e quindi comprendere la buona notizia della propria liberazione definitiva. Tutto il resto, tutto il teatro ( così spesso intimidatorio) della salvezza, tutto ciò che non si concretizzi in una piccola ma concreta esperienza vissuta di guarigione, è già finito da tempo, anche se il vecchio repertorio continua a essere messo in scena.

 II. 

 Dobbiamo procedere per scene emotive, per situazioni conoscitive diverse, affinché la mente sia continuamente smobilitata. Non si fissi cioè su un registro unico, su qualche discorso filato, nell'illusione di verità che ogni fissazione mentale produce : la "paranoia" in fondo non è che una mente fissata su un'illusione di verità, una mente che non conosce gli scarti del pensiero, che sono sempre scarti linguistici. L'opposto della para-noia è appunto la meta-noia, il rovesciare a tratti la nostra mente e il suo bel discorso per scoprire che il nostro essere (e la verità che in esso si rivela) è molto più complesso e ricco e polifonico di tutto ciò che può dirsi in logiche storielle. Ogni momento metabolico spiazza perciò la mente discorsiva, smascherandone la sua continua tendenza a mentire, a recitare, a fare la parte.

 III.

 Gesù chiamava gli uomini religiosi, fissi nei loro bei discorsi tutti filati, "ipocriti", e cioè commedianti, e li sferzava più di tutti, più di qualsiasi peccatore, prostituta o invasore romano. La nostra abituale paranoia religiosa (magari laicistica o atea) è infatti la più pericolosa, e chi osa smascherarne l'indole di camuffamento del peggiore egoismo rischia molto. Ecco perché l'uccisione di Gesù proprio da parte delle istituzioni religiose del suo popolo denuncia tra l'altro la natura intrinsecamente omicida e deicida di ogni potere sacro, liberandoci per sempre dal suo paranoico dominio finalmente smascherato, come ha mostrato con chiarezza negli ultimi venti anni l'antropologo francese René Girard. 

 IV.

 Per smobilitare e liquidare continuamente la nostra mente abbiamo bisogno di passare da momenti riflessivi a momenti meditativi. [....] Abbiamo bisogno di umiltà, di pazienza, di coraggio e di fiducia. Ma anche di spirito di gioco lungo il cammino di questa ricerca spirituale. Questa ricerca possiede infatti molti caratteri della ricerca artistica. È cioè un gioco fatto molto seriamente come sanno giocare i bambini. [...]. E allora manteniamo in noi questa leggerezza, questo spirito di gioco e di ricerca giocosa, mantenendoci intonati a quella letizia un po' infantile in cui Dio stesso si rispecchia nel modo più fedele. 

 (Tratto dal libro DARSI PACE- Un manuale di liberazione interiore- di Marco Guzzi- ISBN 88-315-2608-1 )

1 commento:

  1. Grazie Pasqualino, un compendio ben calibrato che fa capire bene di che calibro sia l'aiuto che può portare questo libro: non solo ovviamente nel percorso Darsi Pace, ma penso anche in molti altri cammini spirituali. Nell'ottica di una convergenza che anche Guzzi spesse volte ha auspicato. Continuiamo a lavorarci.

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