I.
Il clima emotivo, in sostanza, sarebbe già un sfondo ad ogni nostro atto di volontà, ad ogni nostra comprensione intellettuale. Una verità ben nota ai depressi, agli innamorati ed ai poeti.
II.
Nelle nostre scuole però continuiamo ad educare menti sempre più veloci nell'incamerare nozioni. Ci impegniamo poi a sviluppare capacità ginnico-sportive dei nostri corpi, ma dal punto di vista emotivo la mostra umanità sembra sempre più fragile con la conseguenza che dalle nostre emozioni mal indagate possono scaturire tempeste.
III.
Quale cammino ci può liberare dalle emozioni della paura, della vergogna, dei sensi di colpa, che sono gli ostacoli principali al nostro sviluppo umano e spirituale ?
È il cuore, con il suo palpito emotivo più profondo che dobbiamo porre prioritariamente al centro di ogni formazione alla comprensione. Se il mio cuore è ferito e pieno di odio, e magari non ne sono pienamente consapevole non serviranno tante belle parole. Se io non so amare me stesso, come potrò amare il prossimo ?
Chi prende in braccio il nostro bambino ferito nelle nostre scuole tecnologicizzate, nelle nostre parrocchie indaffarate o nelle nostre famiglie operative? Queste sono le domande che ogni insegnante dovrà porsi in questo secolo, per non fare solo discorsi retorici.
(Estratto dal testo Darsi Pace - Un manuale di liberazione interiore di Marco Guzzi - Ed. Paoline 2004)
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