giovedì 3 aprile 2025

LEGGERE: UNA PRATICA CHE FA CRESCERE

È stato un successo, un incontro bello ed emozionante quello di stamani tra i giovani studenti (della Scuola Dante Alighieri) e la scrittrice Chiara Lico -nella foto sotto.

Il terzo evento in programma della rassegna VISIBILE E INVISIBILE  organizzata dal gruppo culturale Emozion-Arti .

Ogni prima classe- coinvolta nel progetto di lettura riflessiva del testo, adottato e portato avanti dai ragazzi per oltre tre mesi, ha esposto alla scrittrice il proprio lavoro interagendo con lei attraverso domande che hanno messo in luce le tante implicazioni presenti nel libro IL RING.

Al termine, grande soddisfazione espressa sia dall'autrice che dal gruppo docenti coinvolti, coordinati dal professor Lorenzo Zambernardi .

Un grazie al coordinamento dei professori, alla dirigente scolastica Anna Maria Carbone  e alla sua prima collaboratrice Alessandra Tonelli .

È stata un'occasione importante attraverso la quale l'incontro dal vivo con una scrittrice ha saputo conferire la giusta potenza al messaggio educativo sottostante, quello di "praticare" quotidianamente la lettura. Un esercizio capace di tirar fuori vocazione e creatività.

E questo credo sia stato colto da tutti, ciascuno nel proprio ruolo con le proprie responsabilità.

Grazie

venerdì 21 marzo 2025

RIFUGIO DEI MIGRANTI

Ultimamente la frequenza nella recitazione del Santo Rosario ha stimolato la mia attenzione a soffermarsi  sulla parte finale della sua estensione che si esprime con le cosiddette litanie lauretane

Espressioni brevi, di una potenza indescrivibile che sottolineano le qualità della Madre celeste.
Grazie alla loro formula ripetitiva ho potuto soffermarmi sul senso profondo di alcuni termini adottati. Parole che a volte potrebbero apparire arcaiche, ma che al contrario risultano essere a noi molto vicine in quanto incredibilmente accostabili alle situazioni che viviamo.
Tra tutte le litanie presenti mi è risuonata in particolar modo interessante quella che recita: rifugio dei migranti.

Migrante, termine antico ma terribilmente attuale, se pensiamo al fenomeno degli approdi riguardante le coste della nostra penisola.
Ho scritto approdi, volutamente, badate bene, e non sbarchi.
Sì, perché le parole contengono già in sé una pre-disposizione, una dichiarazione di intenti.

Proferendo la parola sbarco già coviamo nella nostra mente, se non una paura, una profonda preoccupazione di incontro misto ad una scarsa solerzia.
Dicendo approdo, alimentiamo nel nostro cuore un desiderio di accoglienza misto ad una buona volontà di agire.
Mente e cuore. 
È sempre qui che avviene il 'dibattito' che decide l'impegno. Il terreno dove si gioca la sorte dell'altro che oltrepassa un confine geografico, confine che spesso è solo nella nostra mente.
Ecco che il nostro spazio, inteso come territorio caratterizzante la nostra identità nazionale, può diventare un rifugio, un porto sicuro per persone toccate da un destino infausto, e per usare una parola che non dovrebbe esistere:  l'altro.

Solo quando nel nostro cuore avvertiremo quel fremito capace di aprirci ad una visione salvifica, per proiettarvi le nostre energie .
Quando nei nei nostri occhi brillerà il riflesso della pelle dei fratelli piagata dal sale.
Solo allora potranno davvero cadere quei confini puramente mentali disegnati dalla grafia dell'orgoglio, dalla supponenza di superiorità, dalla chiusura del cuore.

domenica 9 marzo 2025

Il (v)angelo prima del Vangelo

Esiste un vangelo prima di quello scritto, di quello con la V maiuscola per intendersi. Questo coincide con una disposizione dell'anima e del cuore.

Corrisponde ad uno stato di coscienza pre-esistente nel quale siamo già stati benedetti nella tentazione. Situazione, questa, sempre presente nella nostra vita e per tre volte evocata nel Vangelo di questa prima Domenica di Quaresima.

Il vero senso della tentazione, infatti, è questo. Di non costituire di per sé una cosa negativa, ma un'opportunità per mettere alla prova la nostra fede.

Un pó come avviene per la crisi in modo analogo in quella economica o in quella psicologica.

Mettere alla prova le propria capacità nei momenti difficili, o mettersi alla prova davanti ad una tentazione costituisce un percorso di riconciliazione e di purificazione che ci 'abilita', potremo dire, a metterci davvero, con la giusta disposizione, davanti alla Parola. 

Come ha detto padre Valerio Mauro nella sua omelia domenicale, non basta leggere, la Bibbia, il Vangelo. Non basta andare alla messa la Domenica. Tutto ciò può costituire un semplice formalità laddove non esista una tensione interiore, una sensibilità sottile, un atteggiamento di apertura all'altro. Saremmo davvero ben 'disposti' e preparati a leggere le sacre scritture solo dopo essere passati attraverso questo status.

Come ottenere tale apertura? 

Comprendere, in primo luogo, che il tempo di Quaresima cosituisce un tempo propizio per riconciliare la propria vita attraverso un percorso di conversione nel quale solo mettendo progressivamente da parte il nostro io potremo veramente donarci all'altro e sentire la 'beatitudine del dare'.

Un cammino che ricorda il dinamismo del moto fluente del fiume che scorrendo lungo il proprio letto tende a raggiungere il proprio estuario, e per finire il mare.

sabato 8 marzo 2025

VIAGGIO NEL CUORE DELLE DONNE

È stato un omaggio alle donne, per celebrare la loro Giornata Internazionale, lo spettacolo messo in scena ieri sera al Teatro degli Industri di Grosseto da Fabio Cicaloni.

Un percorso interiore, un itineraio nell'anima, direi, di tre figure emblematiche della Commedia dantesca, con le dovute tappe all'inferno- attraverso la figura di Francesca- per attraversare il purgatorio, con la Pia De' Tolomei, fino a giungere al paradiso con un'interpretazione magistrale della figura di Picarda.

Un occasione ulteriore, per il performer, per confermare la sua versatilità.

Artista dalle molteplici facce, non solo per il trasformismo proprio delle interpretazioni, ma per l'agilità dello slancio artistico.

In questa rappresentazione Fabio ha dimostrato, ancora una volta, di saper esplorare, con risultati eccellenti, territori artistici differenti, transitando con maestria e fluidità dalle atmosfere vivaci di una brillante performance canora-, ricca di  timbrica e intonazione superbe- (eseguendo magistralmente noti brani di Fiorella Mannoia e Mia Martini), al climax di una più mesta e concentrata esecuzione recitativa, entrando completamente nei personaggi interpretati, soprattutto in quello di Picarda con la quale Fabio ha saputo trasferire al pubblico una forte espressività drammatica, tanto che non si è esentato ad esprimersi, (se ne sentiva il bisogno), in un finale ironico e esilarante. 

Quello dedicato alla figura di Beatrice, che ha saputo dare un tocco di leggerezza alla serata, restituendo alla platea il sorriso spesso nascosto dietro una narrazione dai contenuti cupi e drammatici che hanno comunque rivelato e fatto riemergere ricordandola a tutti i presenti la difficile condizione della donna nella società, anche contemporanea. 

Una bella atmosfera quella creata dal violinista Carlo Recchia e dalla chitarra di Claudio Buselli, arricchita dalla lingua dei segni da Mirco Guerrini.

Grazie per la bella serata ❤

mercoledì 19 febbraio 2025

COMPRENDERE LA COMPLESSITÀ- LA TERZA VIA

"Guardando indietro all'ultimo decennio, è difficile capire se sia nata prima l'ascesa del complottismo o la sua ossessiva denuncia da parte delle élite.

In quale preciso momento l'argomento è diventato centrale per i media  e per l'agenda di governo?

È chiaro che il marzo 2020 e la sua tempesta virale hanno segnato una tappa decisivqa di questa escalation, che era però iniziata ben prima. 

La tendenza a vedere complotti ha una lunga storia, ma possiamo affermare che dal 2000 in poi sia stato internet, con il suo ruolo determinante nell'informare ed "educare" il grande pubblico, a garantirne la diffusione di massa".

Questo testo (vedi immagine) è formidabile per la lucida analisi su un fenomeno che ha preso una certa accellerazione invadendo tutti i campi del vivere sociale.


Dice Elisa Lello- ricercatrice- nella sua prefazione:

"Pur venendo alla luce il ruolo cruciale della dimensione epistemologica nei rapporti di dominio, risultato di una tradizione di studi (di una famosa università di Coimbra dove si è recata di recente, tradizione che si è concentrata sulla Scienza come strumento di potere), ancora oggi quando mi trovo a parlare delle questioni inerenti i miei studi, vale a dire movimenti sociali, tecnoscienze, rapporti tra politica e scienza, tra critica sociale e complottismo, quasi sempre mi imbatto in reazioni scontate: Dapprima sorrisi e attestazioni di quanto tutto questo sia interessante, subito dopo il tentativo di propormi una complicità fondata sull'indignazione, e sullo scherno, volendomi dimostrare attraverso alcuni aneddoti quanto intorno a noi ci sono persone che hanno perso completamente il lume della ragione, gente ignorante e antiscientifica, che crede in teorie strampalate, complottiste.

Una mancanza di cautela- prosegue la Lello- nel trattare di questi argomenti, dei rapporti tra scienza, ignoranza, e politica.

Una platea, questa, composta da ricercatori/ricercatrici che si definiscono militanti di sinistra, che rivendicano un'attenzione estrema all'inclusività delle pratiche e nel linguaggio quando si parla di identità di genere, orientamenti sessuali o body shaming, eppure tutta questa inclusività, sensibilità e attenzione svaniscono letteralmente quando si è di fronte ad opinioni non del tutto allineate, per esempio sulla crisi eco-climatica, o a maggior ragione quando tratta di scelte sanitarie. Non solo svaniscono. Peggio, troppo spesso si trasformano in un disprezzo profondo, antropologico, che apre la porta a battute feroci. [....]

Il tutto poi senza indugiare troppo o interrogarsi sulla complessità che pongono e che tutti ci dovremo porre. Ci si accontenta, invece, troppo spesso di alzare steccati identitari per frapporre una distanza netta fra il sé e gli 'altri': anti-vax anti-scientifici, trumpiani, complottisti, negazionisti, terrapiattisti".[....]


Chi ne fa un'analisi ragionata sono Sara Gandini e Paolo Bartolini, riprendendo alcuni passi del libro, riflettendo e scommettendo sull'esistenza di una terza via che si smarchi dalle "posizioni" irrigidite dell'una e l'altra parte. 

"Un critica razionale- scrive il Chimico Scettico- una critica che rifiuta le semplificazioni del fronte del delirio e dei suoi fiancheggiatori senza per questo accettare il catechismo dei conformisti. Ma una critica razionale non può erodere in quanto tale la dicotomia di un dibattito ridotto all'opposizione anticomplottisti-complottisti, tra chiesa della "scienza" e settarismi: una critica razionale non è funzionale alla prosecuzione di un dualismo in cui ognuno dei due poli fonda l'esistenza dell'altro. La critica razionale in questo contesto sarà perlopiù omologata da entrambi al proprio avversario (been there, done that).

Quindi, la premessa per un'azione politicamente significativa-continua Il Chimico Scettico- è una premessa culturale. Se due fedi opposte sono alla base della sterilizzazione del dibattito pubblico, l'unica possibile risposta è la laicità".

Qui riporto il link del Chimico Scettico

https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2025/02/its-cult-complottismi-e-politica-3.html?m=1&fbclid=IwY2xjawIibwBleHRuA2FlbQIxMQABHZJf05xZC9gt2mtOmDAeYhEEfapJMocwGrgGKYA4ljIgrO2_2Prp0R_4Bw_aem_DbQpdUYYEtsIWhS1Gimtug


E qui l'articolo del fatto quotidiano scritto a due mani da Sara Gandini e Paolo Bartolini. Interessanti le loro osservazioni 👇🏼👇🏼


https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/02/08/complottismo-conformisti-semplificatori-terza-strada/7868659/?fbclid=IwY2xjawIiZU9leHRuA2FlbQIxMQABHfaVBhgYPyL7OP9daHuezn9r_xu-ahOIMwTfOHlHEdOS7JXGNKa3d_HGpA_aem_xgp6K7mj2l5nyxK--IlFdQ


[L'industria del complottismo-

M. AMIECH

Dicembre 2024

Edizioni Malamente ]

lunedì 17 febbraio 2025

I CORSI DELLA VITA

È stata una rivoluzione silenziosa, tanto potente quanto sincera, quella di Lucio Corsi , il nostro cantautore maremmano.

Intanto, la sua partecipazione al Festival di Sanremo. Un'artista poco 'amante' di queste vetrine, schivo e distante dai suoi meccanismi perversi. 

È stata una sfida, un salto nel buio, come lui stesso ha l'definita. 

Una dimensione quella del buio, non certo estranea, con la quale ha dovuto sicuramente fare i conti durante la sua vita come si comprende bene dal suo repertorio musicale.

La cosa certa è che da questo buio ha saputo uscirne bene, rinascere, attraversarlo per trasformarlo nei colori della sua vita, 'pennellati' dagli sfondi della sua amata terra e dalle colorite espressioni poetiche. 

La produzione discografica di Lucio Corsi è una vera galleria d'arte, nella quale si inizia per essere assorbiti dalla meraviglia delle fantasiose copertine degli album, ipnotizzati dai passaggi melodici delle musiche, fino ad essere immersi nelle trame oniriche delle immagini, forti come quelle di un film.

Questo è Lucio Corsi, e così rimarrà anche dopo il successo tributatogli dal mondo.

Un artista schietto, puro, amante della natura, degli animali, della bellezza del creato, e perciò lui stesso creativo. Un menestrello dai modi gentili amante della vita e per questo sempre sorridente. 

È così che si fanno le rivoluzioni, e si scardinano i sistemi e il pensiero omologante. 

In modo sommesso e silenzioso, ma con la potenza dell'autenticità, con la forza della libertà delle idee, con il vigore di un'espressività poetica che tocca le corde del cuore.

Bravo Lucio

Rimani sempre così 

❤❤

Dopodomani sarai sempre come prima, insieme a noi a cogliere gli asparagi o i funghi nella tua amata Maremma.

È questa la vera RIVOLUZIONE !!!

venerdì 17 gennaio 2025

PAROLE NUOVE - UNA TEMPESTA IN DUE BICCHIERI

Può essere- come si dice oggi- che dobbiamo cambiare parole.

Trovare un vocabolario, un alfabeto nuovo per affrontare le difficoltà di una vita che ogni giorno diventa  per tutti una sfida sempre più impegnativa.

Io stesso ho creato questo blog dandogli un titolo- Parole Nuove- che vuole stimolare questa ricerca.
Ma qui, in questo brano di Mina le parole è vero che sono diverse, ma la musica e proprio la stessa.
Qui la monotonia del detto "cambiano i suonatori, ma la musica è sempre la stessa" deve fare i conti soprattutto con alcune considerazioni di etica professionale, di rispetto, e di onestà lavorativa che sono state calpestate.

Le note di questo brano (e pure il ritmo), avete presente il pentagramma, hanno la stessa altezza e la medesima sequenza.

Sto parlando di un pezzo che fa parte dell'ultimo album di Mina dal titolo GASSA D'AMANTE.
Mina sì, avete capito bene, proprio lei che avrebbe dopo venti anni tirato fuori dal cassetto una composizione scritta da Elisa, che risale almeno al 2006, anno in cui la stessa Elisa lo aveva affidato alla vocalist storica dei Dirottasucuba Simona Bencini come brano da portare in gara a Sanremo.
Per farne cosa ?  Ri-arrangiarlo ed inserirlo nella sua ultima raccolta.
Così da Tempesta, brano di Sanremo, è diventato "Senza farmi male"
Ma qui il gesto non è stato indolore 😏
Credo che si tratti proprio di un PLAGIO.
Ascoltate i due brani e ditemi cosa ne pensate !!





LEGGERE: UNA PRATICA CHE FA CRESCERE

È stato un successo, un incontro bello ed emozionante quello di stamani tra i giovani studenti (della Scuola Dante Alighieri ) e la scrittri...