domenica 7 febbraio 2021

LA PRATICA NON-MENTE. UNA NUOVA PRIMAVERA


Siamo su un confine. Il nostro stato esistenziale ci ricorda la nostra precaria ed ambigua essenza sempre legata ad una arbitraria scelta sull'onda del refrain : Ieri c'era il sole, oggi piove.

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PRIMA un'apparente stato di tranquillità e di benessere fatto di progetti creativi, appuntamenti culturali, eventi musicali e luoghi di ritrovo per godere l'arte in genere. Scampagnate "fuori porta" ed immersioni della natura. L' aria entra in noi, fresca, corroborando tutte le parti del nostro corpo ed i suoi organi. È la vita che tiene vivo il desiderio, l'interesse e l' umore è positivo. I muscoli si contraggono e le frequenze aumentano i loro ritmi. 

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DOPO, si comincia a de-costruire e a togliere piano piano cominciando dalle liberalità, quella di circolazione, di accesso ai luoghi dove l'arte si esprime ed anche negli spazi naturali, ad esempio quando il mare è fuori dalla tua regione. Intorno a te si stringe silenziosamente un cerchio che non puoi oltrepassare. L' aria comincia ad uscirti da dentro, più tiepida quasi calda, i muscoli si rilassano, gli organi (polmoni) si restringono, la frequenza (cuore) si abbassa. Questo cerchio sembra stringere oltremodo fino a far male, di più ad alcune persone che soffrono maggiormente le restrizioni. Credo che coincidano con le stesse ante-pandemia. La "crisi" ha accentuato in loro i malesseri facendoli esplodere in vere depressioni. A chi dovremo imputare uno stato attuale delle cose ? All'agire dell'uomo, ad un pangolino o a un pipistrello. L' imputato presuppone un processo e noi qui non vogliamo processare nessuno. Anzi credo che questa sia un' occasione per conoscere meglio noi stessi. Un' opportunità per svelare alcune "maschere" della nostra personalità, alcuni atteggiamenti distorti che il nostro io teneva nascosti, ma anche atteggiamenti perpetrati dalle istituzioni. 

L' eccessiva attenzione per la salute fisica di questi tempi ostentata nella preoccupazione per il piano vaccinale non ancora pronto, mentre il virus sembra fare sempre tante vittime, ha accentuato il disinteresse per la parte psicologica per non dire spirituale dell'umana esistenza.

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Penso che il tempo attuale sia un tempo freddo e piovoso e non mi riferisco al meteo, e che per poterlo superare indenni, dovremo tutti poter far appello alle nostre "riserve interiori".

Mi riferisco alla forze nascoste dentro di noi, alle risorse che, indipendentemente dal credo professato, inaspettatamente, possono erompere e balzare fuori a nostra difesa.

Riservare parte del proprio tempo per attingervi. In fondo a quel respiro, di quell'apparente stasi, dove tutto si acquieta, nella pausa vuota che aspetta il ritorno alla vita (inspirazione) e dove il tempo sembra fermarsi, possiamo scorgere già una "ripresa". Un piccolo fiore allunga già il suo stelo ed è già Primavera. 

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