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L'esperimento fatto con l'embrione di rana del dottor Pjotr Garajev biofisico e biologo molecolare, e quello fatto dal team del premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier dimostrano come le cellule possano "memorizzare" le informazioni e passarle in modo non locale, in quanto i loro recettori di membrana funzionano come antenne sintonizzati sui segnali ambientali e sono in grado quindi di decodificare informazioni di diversa natura, siano esse sonore, luminose o relative a frequenze radio. In parole povere se ne puo' trarre la conclusione che la predisposizione alla malattia deriva da un'informazione che la cellula riceve.
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Letta in quest'ottica la malattia può essere vista come una perdita di equilibrio del sistema (corpo) dovuta ad un'informazione non corretta. Il corpo è un sistema in omeostasi (tendenza naturale al raggiungimento di una relativa stabilità interna) tra informazioni che arrivano dall'interno, i nostri pensieri e le nostre emozioni, e le informazioni che arrivano dall'ambiente esterno. In buona sostanza il nostro benessere dipende da come viviamo, cioè da come ci alimentiamo, ma soprattutto da come SENTIAMO e come pensiamo. Ma come pensiamo e come sentiamo è espressione del nostro stato di coscienza. Qualunque cosa avvenga nel corpo è sempre l'espressione di una informazione corrispondente.
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