Credo che non dobbiamo sfuggire a questa tensione del passaggio e nemmeno squilibrarci verso l'una e l'altra parte. Ma compiere passi misurati di questa trans-figurazione, ricamarne l'arazzo mediandone i tempi."
Queste parole tratte dall'ultimo saggio del poeta filosofo Marco Guzzi dal titolo-Non vedi che già sorge il nuovo giorno?- rendono perfettamente l'idea ed esprimono con precisione il senso del tempo che viviamo.
La nostra collocazione in questo spazio ci può rendere capaci di preannunciare una svolta, quella tanto declamata, almeno da 2000 anni, oppure diventare presupposto per essere risucchiati dall'irrudicibilità della vecchia figura umana tutta centrata su sé stessa.
Cosi come la storia è un flusso che avanza anche il nostro percorso diventerà un movimento continuo di ricerca di equilibrio fino a quando nutriti della Parola, ne sentiremo l'autentico sapore della Verità, come un agire dell'essenza divina in noi, nei nostri gesti quotididiani, nelle nostre relazioni trasfigurate ed incarnate nella la nostra vita di figli.
Figli di un unico Padre e quindi a sua immagine divini e quindi co-creatori.
Comimceremo a guardare le cose con occhio diverso. Guarderemo alle persone senza giudizio. Ascolteremo parole con capacità di discernimento perché vaglieremo il fondamento valoriale di ogni intendimento.
Se quella questione porterà beneficio agli altri o se invece trattasi di una "battaglia psrsonale".
Ma lo faremo sempre pacatamente lasciando che la zizzania possa crescere insieme all'erba buona, ed aspettare il tempo opportuno della raccolta.
Gesù aveva accanto a sé nell'ultima cena da una parte Giovanni e dall'altra Giuda. Era necessario che tutto avvenisse con questa dinamica di immersione nel mondo che vede l'umano suscettibile dell'attrattiva al male e del desiderio di aspirare al bene.
Tutto va visto in questa prospettiva di compiutezza di già accaduto.
Tutto è simbolo.
Dovremo acquisire pian piano la capacità di leggere il mondo nel simbolo, nell'essenza delle sue manifestazioni, guardare con l'occhio del cuore e abbandonare le apparenze della materialità spesso generatrici di pre-giudizi.
#pasqualinocasaburi
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