mercoledì 4 novembre 2020

TRANSIZIONE

Esistono diversi livelli di intensità nella percezione di un messaggio. Questi dipendono sia dalla qualità della nostra attenzione, a sua volta suscitata dall' interesse per l'argomento, che dall'entusiasmo nell'ascolto, che ne rende vivo e fervido il pensiero che sta all' origine del messaggio stesso. Oggi risulta quanto mai arduo districarsi dentro una "foresta" irta di comunicazioni, notizie flash dell'ultimo minuto, per non parlare degli spot pubblicitari. È difficoltoso discernere cosa trattenere come utile per lo sviluppo di una coscienza libera da condizionamenti.

 I. 

Quando a parlare è un'autorità precostituita alla quale diamo credito per convenzione l'azione informativa può essere rischiosa in quanto rimanere semplici uditori, acritici, diventa presupposto per la perdita della propria identità di liberi pensanti. Sto parlando dei poteri dominanti che da sempre, controllando e dirigendo le nostre scelte, stanno precipitando ed affossando sotto la falsa ed ambigua veste del progresso civile e tecnologico, lo sviluppo della cultura e della dignità dell'uomo, riducendolo a un bersaglio, un semplice dato di calcolo consumistico. 

 II 

Tra le autorità bisogna però saper distinguere : 《Siamo nell'era della conoscenza e dell'informazione, fonte di nuove forme di un potere molto spesso anonimo》diceva Papa Francesco nell'Esortazione Evangelii Gaudium Nella sua prima esortazione apostolica, edita nel 2013 da neo eletto, il Papa riprende il tema del discorso sulla nuova evangelizzazione esposto nel documento del 2011 (Lineamenta della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei vescovi). Qui ci sono precisi riferimenti alla situazione di crisi globale che sta vivendo l' umanità. Francesco, in questo testo pur dichiarandosi non competente (punto 50) nell' esporre dettagliatamente la realtà del tempo, tuttavia (adottando le parole di Paolo VI in Ecclesiam suam del 6 Ago 1964) esorta tutte le comunità ad avere una "sempre vigile capacità di studiare i segni dei tempi". Si tratta di una grave responsabilità, afferma il Papa, poiché alcune realtà del presente, se non trovano buone soluzioni, possono innescare processi di disumanizzazione da cui poi è difficile tornare indietro.

 III.

 Questo testo è un insieme di indicazioni che presentano tutte più o meno lo stesso rigore, la stessa urgenza ed ultimativitá. È un messaggio per una nuova evangelizzazione necessaria come base per essere preparati o dare pronte risposte al mondo che cambia. Ci chiedono in sostanza di saper interpretare il tempo che viviamo per saperci muovere con le nostre scelte. Ma quante di queste parole semplici, quanto limpidamente espresse, hanno avuto effettiva presa su chi era in ascolto ? Quanta strada è stata fatta da quell'annuncio. Si ha l'impressione come se queste argomentazioni così importanti, che riguardano il destino dell'umanità, non avessero fatto un granché presa, finendo presto nel dimenticatoio. Diceva Ernesto Balducci già nel 1992 ne "La terra del tramonto" : [ La situazione è drammatica solo perché la transizione, unica alternativa alla catastrofe, non può essere il semplice prodotto dei processi in corso, essa chiede un dispendio aggiuntivo di libertà creativa]. Dove abbiamo abbiamo profuso questa libertà creativa, mi domando. E proprio quello che è mancato a mio parere in questi anni. Forse ciò è dovuto proprio al problema del livello di attenzione, il concetto dal quale siamo partiti con la nostra argomentazione. In questo tempo evolutivo e di "passaggio antropologico" continua Balducci [ tali processi lasciati a se stessi o assecondati con quell'etica della rassegnazione, che è il loro aroma religioso, non potranno che avere il loro sbocco naturale, che è di distruzione]

 IV 

Come possiamo ovviare a quest' incedere lento per non dire a questa rassegnazione stagnante, a questo "esitare sulla porta" che contraddistingue il nostro tempo? Dove trovare l'entusiasmo che possa tenere viva ed accesa la fiamma creativa della libertà dello spirito ? Intanto credo che sia affidato alle persone consacrate, che sono più a diretto contatto con il divino, il compito di questa trasmissione vigorosa del pensiero. La possibilità di creare contesti reali per sollecitare il passaggio dell'annuncio alle nuove generazioni.

 Si perché il tempo è COMPIUTO (come duemila anni orsono) e l'orizzonte della nostra scelta è il PRESENTE la dimensione della nostra incarnazione.

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