II.
Quindi il problema non è 《Che devo fare ?》quanto piuttosto 《Chi sono io ? È solo disponendomi all'ascolto della rivelazione di ciò che sono io, attraverso un affidamento gioioso e penoso alla mia nascita continua, che posso sperare di costruire qualche cellula di vita realmente nuova. Ma questo implica una rinuncia al progetto di tipo ego-centrico sia per quanto attiene alla vita personale che per quello che riguarda una operatività collettiva.
III.
Qualcuno potrebbe scorgere una sorta di inerzia o di passività fatalistica in un simile atteggiamento. Per quello che sperimento io, fiorisce tutto al contrario una diversa operosità: Un nascere d' opere attraverso le quali tu scopri ogni volta la ricchezza del progetto che tu stesso sei. In questa dinamica ti si manifesta che il progetto che tu sei si compie soltanto attraverso quelle opere che a loro volta si realizzano tramite te solo se tu rinunci a progettare in proprio.
(L' UOMO NASCENTE Marco Guzzi)
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