mercoledì 19 luglio 2023

FARFALLE

Il mese passato mi è capitata una cosa curiosa. 

Eravamo al mare, allo stabilimento dove andiamo oramai da diversi anni. In piedi, accanto all'ombrellone di terza fila, il solito, parlavo coi miei del più e del meno, quando improvvisamente, mi si avvicina una farfalla con quel suo classico volo a zig-zag. Allungo la mano per toccarla e lei si allontana di poco. Dico dentro di me: ora va via per la sua strada!  Invece, dopo aver compiuto una virata piu ampia, eccola di nuovo, vicina, tanto da toccarmi più volte con le ali e poi riprendere il suo solito barcollante volo, sempre ad una distanza minima. Mi girava intorno come se cercasse un contatto. Apro le braccia in segno di accoglienza e rimango immobile come un'antenna e lei ancora avvicinandosi mi tocca.

La farfalla prosegue in questo rituale comunicativo fatto di tocchi e distacchi, sempre rimanendo intorno al mio corpo, ad un raggio di poche decine di centimetri di distanza come se avvertisse qualcosa. Un volo, mai lineare, sembrava scandagliare lo spazio circostante.

E stata una strana sensazione.

Ho sentito in modo nitido crearsi un "legame", come una forza di attrazione verso di me. 

Appena la mattina dello stesso giorno ero stato in un parco naturale (Parco Archeologico di Roselle) per un evento musicale che si svolgeva sotto una grande quercia multisecolare. Un ambiente bellissimo immerso nel silenzio. Si avvertiva solo il sommesso sussurrío della vegetazione e sullo sfondo il brusío degli insetti. Numerose farfalle dalle ali variopinte solcavano a bassa quota un cielo terso di una giornata calda. 

Un luogo magico, molto evocativo quello dei Ruderi Etruschi.

Ebbene, al mare, ricordavamo di una persona che non c'è piú. Un medico in pensione che occupava un posto in prima fila fronte mare a cui nella scorsa estate un improvviso malore cardiaco aveva stroncato la vita e lasciati tutti sconcertati.

Mentre parlavamo di Luigi, del suo sguardo sapiente, dei suoi modi autorevoli ma rassicuranti, della sua affabilità e del vuoto che aveva lasciato in tutti noi, volgevamo lo sguardo verso quella direzione, come a voler rievocare la sua presenza, ma vedevamo materializzarsi lo stesso vuoto in quella postazione libera. Il rispetto per la sua memoria aveva indotto i titolari dello stabilimento balneare a lasciare in-abitate quelle sedie sdraio storicamente e da sempre assegnate a lui e alla sua famiglia.  

L'ombrellone aperto e la sua ombra ancora lì come un altare a fermare lo spazio, e a stringere il tempo dentro il volo di una farfalla.

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