Siamo alle soglie di grandi possibili cambiamenti, come ad un crocevia, che chiede a tutti di prendere una direzione.Di fare una scelta, in coscienza. Attivare i nostri sensi, ed ancor di più, l'intuizione per intravedere la possibilità di porre la parola fine ad uno dei periodi più bui della nostra storia. La nascita di tante piccole aggregazioni in movimenti di protesta, associazioni e comitati sul territorio nazionale a cui stiamo assistendo, è la prova lampante che esiste un dissenso esplicito, un fermento, un'anima comune, che anela ad un deciso cambiamento, desideroso di cercare, per trovare una sua espressione istituzionale, una rappresentanza nelle giuste sedi che possa nel tempo scardinare le logiche di potere di chi si è succeduto fin'ora al governo.
Ogni progetto comunitario parte sempre da una reazione volitiva, da uno slancio creativo primordiale in forza del quale può diventare in seguito una significativa realtà che possa finalmente mettere radici nei contesti decisionali delle nostre istituzioni da molto tempo manovrate da un sistema, che nell'illusorie promesse di sviluppo di improbabili Piani Nazionali, nascondono replicazioni di omologhe figure deputate a governare, le cui scelte sono sempre soggiacenti alle solite distruttive logiche di controllo, di limitazione dei diritti costituzionali, delle libertà in genere.
Tanti sono quelli non vedono l'ora che qualcosa cambi, e arrivi un vento fresco di novità.
Dell'attuale panorama di soggetti in cerca di rappresentanza politica fanno parte diversi gruppi e movimenti antisistema tra i quali spicca il movimento Rivoluzione Allegra di Giulio Milani.
Tutti questi contesti associativi, riunitisi in un convegno il 2 Giugno scorso a Marina di Massa con una prospettiva di far nascere una possibile costituente, si mostrano come realtà capaci di esprimere analoghe caratteristiche intrinseche, vale a dire
prospettiva anti-sistemica; autonomia territoriale; spirito federativo; aspirazione insieme anti-liberista e anti-tecnocratica; tensione umanista e spirituale; ribellione verso la propaganda, la censura, la domesticazione transumanista dei costumi e il pensiero unico del regime di mercato Nato/Oms/Fmi/Ue.
Da qui, fino ad arrivare alla creazione di una lista elettorale, il passo sembra naturale.
"L' auspicata costruzione di una lista elettorale unitaria, in questo senso, non dovrà rappresentare un fine estemporaneo, ma un mezzo per veicolare con forza e durata crescente la novità politica di cui intendiamo farci promotori."
"Dobbiamo abbandonare l’idea, sbagliata, che il nostro blocco sociale sia un partito politico o una coalizione di partiti e soggetti politici"- riferisce dal suo blog Giulio Milani, responsabile del Movimento Rivoluzione Allegra.
E ancora
"Noi non siamo una coalizione, noi siamo un intero, nuovo arco costituzionale che può unirsi, in questa fase del conflitto, con il mandato di riparametrare gli ambiti di esercizio del potere."
La prospettiva costituente è stata da molti salutata come un balsamo e in particolare dal CLN di Ugo Mattei, che sostiene le stesse tesi di Rivoluzione Allegra espresse nel convegno di Marina di Massa del 2 giugno:
"occorre pensare l’area del dissenso come un fronte anti-sistemico simile al Comitato di Liberazione Nazionale nella lotta di Resistenza al nazi-fascismo ossia una compagine variegata dal punto di vista politico, dottrinale, sociale, ma unita dagli obiettivi comuni."
Qui di seguito il link per vedere il programma.
https://www.comitatoliberazionenazionale.it/
Come si può notare il programma è ambizioso per obiettivi, ma sono forti le motivazioni e tenaci i promotori.
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