venerdì 24 settembre 2021

GROSSETO AL CENTRO -IDEE INCARNATE NON IDEOLOGIE

Nelle ideologie non si notano identità. Il fratello non ha volto, non ha complessità. Resta uno dei tanti. Così, anche quando una persona agisce contro il male potrebbe diventare un problema, perché è tra quelli che non “ci seguiva” (Vangelo Mc 9,38-43.45.47-48) e quindi non è dei nostri. 

L’Ideologia non rende liberi, ingabbia. Non ci apre alle infinite possibilità della condivisione. Dobbiamo essere solo noi ad aver ragione, a sostenere quella battaglia per i diritti civili, avere l’esclusività del nostro gruppo, del nostro credo religioso, della nostra parrocchia, della nostra associazione, del nostro partito. 

Per Grosseto al Centro non è mai stato così. Nell’ ideologia tutto si semplifica, ma nella semplificazione ci si riduce e ci si separa, creando gruppi e schieramenti che emotivamente sono legati a quell’ idea, difendendo oltremodo la propria posizione. 

Una delle battaglie sostenute per i diritti civili sostenute da GAC (Grosseto Al Centro) ha visto ieri realizzarsi una sua importante fase, quella della consegna ufficiale delle firme raccolte, ben 1430, per respingere il bando che il Comune di Grosseto ha indetto per la concessione ai privati di un tratto di spiaggia libera di Marina di Grosseto. 

 Un’ iniziativa rivolta a tutti cittadini in coscienza, che avrebbe voluto poter smuovere tutti, senza ideologie appunto. Far comprendere che un diritto procede e si difende senza etichettature o veti imposti da posizioni precostituite. Così non è stato! 

Tante adesioni, condivise da più parti, di diverso orientamento ed appartenenza, è vero, hanno confermato il riconoscimento delle ragioni e delle motivazioni legate a questa vicenda, ma abbiamo anche assistito a vere e proprie rinunce comandate dall’ alto. Firme negate non per un autentico dissenso, ma per una genuflessione che di sacro aveva poco, una flessione e non riflessione, per difendere l’una o l’altra ideologia, per chiudere in fretta una ferita ed avere la comodità di non “spendersi”. Quando si crede sinceramente, invece, la ferita è in corso di sanguinamento. 

 Ogni nostro gesto nella sua libertà di espressione diventa un abbandonarsi al possibile, forse anche al mistero. Il cuore delle questioni è se io mi sono lasciato incontrare veramente dal problema ed allora mi sono tolto i sandali per poter camminare su quel terreno sassoso, in quella strada tortuosa. Noi di GAC lo abbiamo fatto, e anche se penso che non potremo mai smettere di essere in parte ideologici, potremo però allenarci a non esserlo in alcune situazioni della vita come questa vicenda della spiaggia e recepire le indicazioni del Vangelo per riuscire a dare veramente un nome all’ altro, in quanto anche in lui prende forma l’immenso che s’ inchina sul nostro balbettío tenero ed insicuro.

 www.grossetoalcentro.it

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