lunedì 2 agosto 2021

SOGGETTO ED OGGETTO-VERSO L' INTEGRAZIONE


È capitato a tutti di ascoltare un'aria musicale o una canzone e sentirsi subito pervasi da un brivido fino ad avvertire la pelle accapponarsi. Quando accade constatiamo la presenza di una corrispondenza sensoriale che ci fa poi ammettere che quel brano incontra il nostro gradimento

A livello discorsivo puo accadere, analogamente, quando sentiamo testimonianze verbali o scritte, quando leggiamo alcuni insegnamenti di maestri spirituali o semplicemente confidenze di amici, di avvertire come una scossa, un segnale, come reazione immediata a livello emotivo. 


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In entrambi i casi siamo testimoni di una esperienza comunicativa molto particolare. 

Quel qualcosa, che avviene ad un livello profondo, ma che nello stesso tempo si manifesta, a pelle, più in superficie, creando un coinvolgimento e generando una vibrazione, testimonia una ri-sonanza alla stregua dell'effetto di un' onda sonora quando va ad aggregarsi ad un' altra di pari altezza.

In queste esperienze, non sono i sensi ordinari quelli che vengono ad essere sollecitati, ma un qualcosa di più sottile.

È come se noi, come soggetti testimoni dell'oggetto, (musica o parole), diventassimo l'oggetto stesso annullando le distanze proprie del paradigma della realtà fisicamente intesa.

Quel musicista, quel poeta, quel maestro sono capaci di  trasmetterci un senso, una verità capace di acquistare

una forza autonoma, un vigore tale da darci una spinta, uno slancio emotivo. 


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È quello che ho provato da subito anche leggendo una poesia o guardando un dipinto, oppure ascoltando un' esperienza vissuta, o una testimonianza diventata poi fondamento e impianto teorico di un metodo o filosofia, capace di aiutare a comprendere meglio la mia esistenza nei suoi molteplici aspetti. 


Quando accade ciò, dicevo, possiamo percepire l' autentica dimensione della realtà che ci circonda. Quella che vede oggetto e soggetto non come due entità separate, ma integrate al punto da essere la stessa cosa. Percepire il mondo 

con i nostri cinque sensi può risultare così ingannevole, e riduttivo in quanto non fa vedere la realtà nella sua vera essenza, ma come apparenza, come un immagine restituita e rielaborata che ne falsa l' identità.

Alla base di questo paradigma sta la potenza del pensiero come forma di informazione energeticamente costituita.

Il pensiero è capace di sostenere i contenuti delle idee per renderli immortali nelle dimensioni spazio/tempo. 


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In questa "economia circolare", dove nulla si consuma, abbiamo visto tramandare nei secoli le idee di grandi scrittori e pensatori per poterne poi constatare la loro freschezza e la loro attuale validità.

Idee, teorie e concetti di eminenti scienziati e filosofi risuonano ancora, con la loro energia,  come le note di brani musicali tanto da far diventare oggi noi stessi interpreti del loro pensiero. 


L' immortalità del pensiero in quanto energia inestinguibile è in grado di sostenere la tesi della pari identità tra soggetto ed oggetto. 

Cosí, guardando una rosa dovremo arrivare ad assomigliarle per comprenderla, per diventare noi la rosa, annullando la distanza del campo visivo.

Dovremo parimenti intraprendere un cammino, un percorso che ci porti per lo meno a ridurre questa distanza per sentirci veramente come siamo in natura.

Uniti ed interconnessi.

Questo cammino, che porta all' integrazione, è già iniziato ed è inscritto nel tempo che stiamo vivendo, in questo tempo che tutto sembra inghiottire e consumare, ma che sta offrendo grandi opportunità per ridurre le 'distanze' non solo quelle geografiche ma anche quelle del cuore.

Un tempo che ci sta insegnando ad uscire dai nostri riferimenti egoici per adottare la relazione con l'altro, per poter diventare l' altro.



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