sabato 20 febbraio 2021

LA CONSAPEVOLEZZA DI CADERE È LA BELLEZZA DI RIALZARSI

Perché quando vediamo una persona cadere la prima nostra reazione è ridere. Forse sarà perché ci appare, immediatamente e d' istinto una sua immagine di goffaggine, -figura di colui che è caduto-, o forse in una valutazione inconscia abbiamo un pre-giudizio è reputiamo l' ac-caduto un' inezia senza conseguenze. 

Siamo noi che non comprendiamo o è lui che vuole dare un'immagine poco autentica della sua situazione. 

Non vi è dubbio che il fatto generi emozioni e sentimenti soggettivi anche contrastanti. Ciò è dovuto ad un diverso ed individuale modo di reagire. 

I. 

Accade anche nelle cosiddette "cadute" psicologiche, quando non siamo armonici, ma scissi interiormente, e in tutte quelle situazioni, non necessariamente patologiche, in cui assumendo un atteggiamento difensifo, mascheriamo la nostra autentica personalità. Siamo tutti più o meno portatori di questo atteggiamento che tende a prescindere, ad eludere la propria vera essenza. Potremmo apparire così accondiscendenti per far piacere a chi si relaziona con noi, sopprimendo il nostro vero carattere, e reiterare tale atteggiamento fino a quando non ne diventeremo consapevoli.

II. 

Tutto questo fino a quando non riterremo utile provvedere ad un accurato lavoro su noi stessi. La consapevolezza di essere caduti in questa "falsità" in questa ipocrisia dell'essere, costituisce il primo passo di un ritorno. Una attenta quanto scrupolosa indagine del proprio vissuto, attraverso una rielaborazione di ricordi dell'infanzia può aiutarci nel nostro lavoro. Parliamo di comportamenti radicati dentro i primi anni di vita in special modo nei rapporti con i propri genitori, per poi esprimersi in età adulta, nelle più disparate situazioni relazionali, ed in genere nelle scelte che la vita ci porta a prendere. Gradualmente e a livelli sempre più profondi potremo andare a "stanare" quelle forme comportamentali distorte per giungere ad una nostra liberazione interiore, ad una leggerezza, direi ad una purificazione. 

III. 

Capire veramente la bellezza del rialzarsi solo dopo aver compreso ed interpretato in modo giusto il senso sottile di quelle cadute diventa una tappa importante di un percorso a spirale del nostro "ritorno". Quando poi capiremo che quanto notiamo di distorto e distruttivo nel mondo è lo specchio delle nostre distorsioni interiori avremo anche il sollievo di realizzare quel senso di unità, di appartenenza, di interconnessione, che potrà smuovere in noi una spavalda quanto autentica capacità di cambiare il mondo. Saremo vigili ed attenti tanto da notare già nelle relazioni a noi più vicine, quelle familiari, alcuni importanti cambiamenti. Un espansione di consapevolezza, con la logica della "macchia d'olio", allargherà il nostro cuore, il nostro raggio di azione per coinvolgere tutte le categorie antropologiche. Una rinnovata visione si sostituirà a quella vecchia che imponeva a chi cadeva, a chi sbagliava, di pagare uno scotto sottolineandone la colpa, negando, di conseguenza, l'interconnessione esistente tra tutte le creature e quindi la comunione di cui parlavo sopra. 

Potremo intuire finalmente quanto sia necessario smettere di lavorare anche solo PART-TIME per il principe, giustificandoci negli atteggiamenti più sbagliati, nei nostri falsi quanto illusori modi di reagire. Noi saremo gli altri e gli altri saranno noi, in un unico intendimento. Allora sarà bello dopo una caduta rialzarsi e apprezzarne gli effetti benefici. 

Nessun commento:

Posta un commento

L'ALBA DEL NUOVO MONDO

L’alba del nuovo mondo”, il titolo del libro che ha presentato l’autore Gabriele Sannino è molto coraggioso. Nella sala Conferenze di Vill...