sabato 2 gennaio 2021

IL NOME DI GESÙ

Forse non tutti sanno che i nomi di battesimo che portiamo fin dalla nascita contengono ed esprimono un loro significato intrinseco. 

Questo a partire da una tradizione, che ha voluto attribuire una particolare importanza a personaggi che hanno fatto la storia, fino ad arrivare ai giorni nostri. In questa panoramica temporale troviamo nomi teofori (evocatori della divinità), ed anche quelli di alcuni eroi, che sono il simbolo della missione adempiuta da costoro nella storia.
Oltre a questo valore, in secondo luogo, il nome possiede anche un contenuto dinamico in quanto rappresenta e in qualche modo racchiude in sé una forza che designa l’intima natura di un essere, rivelando una presenza attiva di quell’essere.

I.

Platone diceva che “Chiunque sa il nome, sa anche le cose”; conoscerlo vuol dire conoscere la ‘cosa’ in se stessa.
Il nome sembra “occupare” così uno spazio, che ha la “proprietà” della cosa e la spiega. Indica in primo luogo, l’”essenza” di una persona, le sue prerogative, le qualità e i difetti; pronunciandolo si è come in presenza di colui che si nomina, si dà ad esso una precisa dimensione.
Ebbene tutte queste considerazioni trovano un'amplificazione di significato quando riflettiamo sul nome per eccellenza : il Nome di Gesù e quindi ci fa riflettere sulla portata cruciale della sua pronuncia nelle invocazioni, nella preghiera e nella contemplazione.

II.

"Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi – nei cieli, sulla terra e sotto terra".

Afferma Paolo ( 1 Fil 2, 6-11)

Il nome di “Gesù” viene dall’angelo Gabriele, che lo trasmette alla Vergine Maria:

Ecco, concepirai e darai alla luce un figlio: gli darai il nome di Gesù.

Lc 1, 31

Tra tutti i nomi che Dio avrebbe potuto scegliere, Egli scelse intenzionalmente quello là.

“Gesù” vuol dire in ebraico: «Dio salva».
Con l'Annunciazione a Maria viene ad esprimersi così sia l'identità che la missione di Gesù.

Troviamo un collegamento al nome di Giosuè, ma secondo alcune fonti antiche, il nome greco sarebbe legato al verbo ιἆσθαι [iasthai], che significa “guarire”. Non fa dunque sorpresa che certi Padri greci antichi abbiano associato il nome di Gesù a questa medesima radice per sottolinearne appunto la sua missione.

Una Presenza nella persona del suo Figlio fatto uomo per la redenzione universale e definitiva dei peccati.
Il suo nome è divino e porta la Salvezza a tutti perché può essere invocato da tutti, perché Egli si è unito a tutti gli uomini mediante l’Incarnazione, di modo tale che non ci sia sotto al cielo altro nome dato agli uomini mediante il quale possiamo essere salvati.

III.

"Sia sempre benedetto il Nome del Signore".


Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
ora e sempre.

Dal sorgere del sole al suo tramonto
sia lodato il nome del Signore.
Su tutti i popoli eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.

Chi è pari al Signore nostro Dio
che siede nell’alto
e si china a guardare
nei cieli e sulla terra?
     
(Salmo 112)


Grande fondamento della fede pertanto è il Nome di Gesù, per il quale siamo fatti figli di Dio. La fede della religione cattolica consiste nella conoscenza e nella luce di Gesù Cristo; che è illuminazione dell’uomo, porta della vita, fondamento della salute eterna. 

E questa Luce che invochiamo nella preghiera pronunciando il suo Santo Nome. Con la sola pronuncia avviene la sua Presenza. Il suo Nome è Una Coscienza Incondizionata,
un Raggio Planetario.
Ogni volta che ci rivolgiamo a Lui pronunciando il suo Nome dovremo essere coscienti che lo Spirito esprimerà la sua vivace Presenza e la sua forza di guarigione.


Jesu Nam Kevalam

(Solo il tuo nome conta, Gesù)

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