sabato 26 dicembre 2020

IL CAMMINO SPIRITUALE

Il punto di partenza di ogni cammino spirituale è costituito dall' emergere di uno stato di inquietudine, di "bisogno", che può essere di senso, di ordine, di guarigione, di compiutezza, di trascendenza. E ciò, quali ne siano le cause, appartengano esse all'esperienza umana, o rientrino nell'imprevedibile azione divina. Ma anche in questo secondo caso, l' uomo è chiamato a darsene ragione, a metabolizzare un evento, a trarne le debite conseguenze.


Certamente Paolo di Tarso deve la svolta operata nella sua vita a un intervento dall'alto che lo precipitò al suolo accecandolo, ma gli occorrerà un triennio di ritiro in Arabia per "assorbire il colpo" e riformulare il suo piano di esistenza.
L' itinerario del cammino che si snoda davanti a noi può abbracciare i seguenti aspetti, esposti in modo assertivo, ma che occorre riformulare come interrogativi per poterci rispecchiare nella nostra situazione.

Il risveglio interiore emerge per lo più dalla presa di coscienza di quali siano i conflitti e le disarmonie che agitano la nostra persona e sono fonte di insoddisfazione e di sofferenza.

Di qui l' esigenza di guardarsi dentro, per radicarsi in quel centro interiore che è sorgente di unificazione apportatrice di armonia e pace. Strumento principe per conseguire questo obiettivo è la meditazione.

La meditazione a sua volta libera una forza, un'energia interiore che ci sostiene nei mutamenti cui ci sospinge la nuova visione, che si è fatta strada in noi, della vita e dei suoi compiti.

Il primo banco di prova consiste in un nuovo rapporto che si viene a stabilire tra le dimensioni del nostro essere, costituito, quasi fosse uno strumento musicale, da spirito, psiche e corpo, così da giungere ad un soddisfacente grado di accordatura. In tale contesto può rivelarsi decisiva la risposta che diamo ai tre "radicali bisogni" propri dell'essere umano : l'avere (cibo), il potere (orgoglio, autosufficenza) e il godere (sessualità).

Giunti a questo punto, avvertiamo come la posta in gioco di un autentico itinerario interiore è il superamento dell'egocentrismo, che ci imprigiona nelle maglie di un io illusorio ed ingannevole.

Ciò comporta un processo di progressiva semplificazione e un'insonne ricerca di essenzialità.
Quando ci si radica in questo orientamento, la dialettica tra interno ed esterno si compone sia sotto il profilo personale sia in rapporto a quanto interagisce nei nostri confronti, dalla società al cosmo.
Le virtù che ci sostengono in questo cammino sono l' umiltà, ossia la verità su noi stessi, e la pazienza che rispetta i tempi di maturazione e le sue stagioni.
Banco di prova e verifica di simile processo è la "ferialitá", la vita di ogni giorno, della quale prendiamo atto interrogandosi nel quotidiano esame di coscienza.

( Antonio Gentili- Tratto da - Sarò io ad aiutare Dio- Il cammino spirituale di Etty Hillesum)


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