giovedì 12 novembre 2020

TEORIA E PRATICA MEDITATIVA

 Già nella "patristica"greca troviamo le giuste indicazioni per entrare nella dimensione meditativa. Purtroppo nonostante queste ci vengano da più parti, (compresa la tradizione orientale), ancora non sono entrate nella spiritualità, tanto meno nella cultura occidentale. 

Bisogna recuperare l'esperienza in quanto trattasi di una conoscenza antica. Leggete cosa scriveva San Basilio  appena nel 3°secolo : 

《Bisogna cercare di tenere la mente nella quiete. Non è possibile scrivere sulla cera se prima non si sono spianati i caratteri che vi si trovavano impressi: allo stesso modo, non è possibile offrire all'anima gli insegnamenti divini, se prima non si tolgono via le idee preconcette derivanti dai costumi acquisiti.

 A questo scopo, ci è di grandissimo vantaggio il luogo solitario, poiché esso assopisce le nostre passioni e dà alla ragione lo spazio necessario per reciderle completamente dall'anima.  Come infatti le belve possono essere facilmente vinte se vengono ammansite, così anche le brame, le collere, i timori, le tristezze, questi mali velenosi dell'anima, una volta che siano stati assopiti dalla quiete e non siano più esasperati dalla continua provocazione, vengono facilmente vinti dalla forza della ragione. Sia dunque tale luogo -com’è appunto il nostro - così libero dal commercio con gli uomini che la continuità dell’ascesi non venga interrotta da alcuno di quelli di fuori.》

(Dalle Lettere di san Basilio Magno.

Epistola  II,  Basilius Gregorio.  PG 32, 224. 225-229


Nessun commento:

Posta un commento

LOGOUT- DISCONNETTERSI

Mi capita raramente di leggere un libro tutto di un fiato. Spesso devo mettere un segno per ri-prenderne la lettura, sospesa, magari, perché...