I.
Come Geremia anche noi a volte tocca alzare la voce per coprire il monologo imperante di una cultura in sfacelo, di una politica inconcludente, di un'informazione fuorviante e beffarda che ultimamente "spara" solo cifre con effetti ipnotici ed ansiogeni.
Anche noi come Geremia veniamo messi da parte quando non vogliamo far parte del coro, veniamo guardati male, come fossimo pazzi quando abbiamo il coraggio di non assecondare la massa per comodità, ma ci facciamo portatori di un'analisi non condizionata della realtà così ambigua di questi tempi.
II.
C'è bisogno di una centratura psichica per superare l' atmosfera mortifera che si respira nei TG e neutralizzare i battibecchi dei "salotti" pseudo-scientifici; abbiamo bisogno di un richiamo alla nostra appartenenza come figli del Dio vivente.
Innamorarsi come Geremia, sentire questo fuoco ardente che brucia per il desiderio di verità, di giustizia. Questo è l'impulso creativo della Parola che sorge adesso in questo momento.
III.
Capire anche che nel mistero della croce non esistono solo le scelte di rassegnazione, di abbandono, di distruzione, e quindi l'espressione dell'uomo morente, ma vive, fulgida, la luce della salvezza, della ri-nascita del nuovo Uomo (Gesù Cristo) che con la croce ha espresso la forma più alta di Amore .
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