giovedì 19 novembre 2020

LO SCAFFALE DELL' UOMO NASCENTE

"Già lungo il XX secolo tutte le opere davvero innovative hanno trasgredito le ripartizioni storiche delle discipline entro le quali erano nate creando sintesi inedite: e così l’opera filosofica che inaugura il ‘900 è un poema: lo Zarathustra di Nietzsche, e l’intera storia della filosofia occidentale va a compiersi nelle interpretazioni (esse stesse poetiche) dei versi di alcuni poeti compiute da Heidegger al di là di ogni filosofare classico; psichiatri poi come Freud e Jung, proprio perseguendo i loro specifici intenti terapeutici, finiscono per interessarsi dei miti greci, del monoteismo ebraico, di alchimia, del I Ching, o degli UFO; i più grandi fisici, al contempo, da Einstein a Schroedinger, fino a Heisenberg o a Bohr ci offrono visioni della realtà che sconfinano in esperienze mistiche; mentre mistici come Teilhard de Chardin inseriscono le prospettive della scienza più avanzata entro le loro visioni escatologiche, e politici rivoluzionari come Gandhi coniugano le prassi più efficaci di liberazione dei popoli con la mistica della non-violenza e del digiuno.


E dove collocare poi i libri di Simone Weil o i testi poetici di René Char o le riflessioni ecclesiologiche di Bonhoeffer? Sono filosofia? Teologia? Diaristica esistenziale? Profezia? Psicologia trans-personale? Strategia rivoluzionaria? E poi sono ricerche “laiche” o “religiose”? Oppure queste differenze e queste ripartizioni da autopsia del linguaggio e dell’uomo semplicemente non funzionano più, in quanto le opere creative che abbiamo citato coniugano indissolubilmente e in modo nuovo questi ambiti un tempo ben separati?


Insomma in quale scaffale delle nostre vecchie librerie, e delle nostre menti così antiquate, e ancora ben suddivise in settori disciplinari d’altri tempi, dovremmo inserire Dello spirituale nell’arte di Kandinskij o Mysterium coniunctionis di Jung o i Diari di Etty Hillesum o L’universo intelligente di Fred Hoyle, ma anche Obbligo di luce di Celan o Dall’esperienza del pensiero di Heidegger o i Quaderni di Simone Weil, insomma quei pochi libri del XX secolo che davvero resteranno e che ci aprono al nuovo millennio?


Questo scaffale in realtà ancora non c’è in questo mondo, perché è lo scaffale dell’Uomo Nascente.


Il linguaggio (e quindi la cultura) della nuova figura di umanità, che sta nascendo in ciascuno di noi, non possiede, in altri termini, alcuna collocazione definita entro il sistema dei saperi appartenente all’era antropologica che si sta compiendo, ed in tal senso il Nascente letteralmente non è di questo mondo. Per cui per ora nasce solo ai crocicchi, ai crocevia dei vari linguaggi disciplinari rimessi in movimento, destabilizzati.


Nasce cioè in luoghi, o, forse meglio, in non-ancora-luoghi, in zone franche in cui le parole tornano ad essere poetiche, ad essere invenzioni, illuminazioni, scoperte, lampi, sintesi, appunto progetti di umanità e di mondo."


Dall'introduzione a La Nuova Umanità, il libro di studio che iniziamo a leggere dal primo anno dei gruppi Darsi Pace.

Nessun commento:

Posta un commento

L'ALBA DEL NUOVO MONDO

L’alba del nuovo mondo”, il titolo del libro che ha presentato l’autore Gabriele Sannino è molto coraggioso. Nella sala Conferenze di Vill...