domenica 10 marzo 2024

LA RISONANZA DELLA PAROLA

"La forza della parola.Poesie e politica per una nuova trasformazione spirituale".

Riportiamo l'articolo dell'amico Marcello Campomori apparso sul settimanale Toscana Oggi.

"Questo il titolo coraggioso dell’incontro con Gabriele Guzzi, giovane economista, che si è tenuto nel pomeriggio di venerdì 1° marzo alla Sala Pegaso. L’evento di apertura della Rassegna “Sguardi di luce” organizzata dal gruppo culturale EmozionArti. Animatore e coordinatore è Pasqualino Casaburi, non nuovo alla proposta di stimoli che mettono insieme spiritualità, economia e politica in vista di una cultura sociale che non lasci indietro nessun sapere. Insieme a lui arricchiscono la bellezza dell’evento il violinista Alessandro Golini e Barbara Sanchini che ha dato voce alle poesie dell’autore. Il relatore, Gabriele Guzzi, risponde in pieno a questa traccia ideale su cui siamo chiamati a camminare.


L’affermazione è perentoria; di fronte al caos nichilista in cui ci troviamo, prima ancora dell’economia e della politica, è necessario scavare e scovare le parole giuste. Nella poesia, ancor di più nella sua etimologia (creare-fare-plasmare) si scopre la relazione con l’agire. Nell’atto fontale della poesia è racchiuso l’indirizzo, l’idea che fa strada alle scelte, conseguenza di un nuovo modo di guardare e narrare l’attività umana. Il poeta economista Gabriele Guzzi trova nella poesia quella forza della parola in grado di trasformare la visione e, con essa, un sentire sociale che liberi dalla menzogna, la vera gabbia in cui è costretta a vivere buona parte dell’umanità. Per accedere a questo linguaggio è necessario accettare il vuoto, la discesa nelle nostre ombre, chiamarle per nome e accettarle come parte della nostra finitezza. Il vuoto non diventa solamente il luogo della paura, ma un ambiente da abitare, nonostante lo spavento di non avere appigli. In questa discesa maciniamo la nostra persona fino a farla diventare terreno fecondo, pronto per la semina. Il vuoto diventa grembo e può cominciare a restituire i volti, le persone, nella loro verità. 


Se non direttamente, il poeta mette a tema con coraggio la questione della verità, delle parole vere, quelle che dicono all’umanità qual è la sua vocazione. La poesia, dice Guzzi: “Mi interessa come carburante rivoluzionario”. Punto d’arrivo della parola poetica è il risveglio, primo vagito di una socialità nuova, che trova il suo punto di aggregazione nella costruzione della polis, nella partecipazione di tutti al bene comune. 

Qui arriviamo al punto di snodo. Come ri-attivare la passione per il lavoro politico e una giustizia economica, indissolubili cardini per qualsiasi progetto nuovo? Guzzi invita a considerare che il progetto in atto, un potere concentrato in mano a pochi ricchi che si alimenta con una generalizzata economia di guerra, “confligge con l’essenza dell’umano, quando ce ne accorgeremo?” Aggregarsi dovrebbe essere il secondo atto dopo essersi accorti in quale trappola siamo scivolati senza nemmeno protestare. 

Quale dunque il nostro compito? “Essere un piccolo vangelo. Con la nostra vita scrivere una sola buona notizia per gli altri”. Finisce questa serata con la curiosità di indagare questa vena che EmozionArti propone di seguire, uno stile originale con parole nuove per pronunciare quell’annuncio che può toccare e trasformare la vita di che le incontra. Nel momento conclusivo, dedicato a domande e interventi, il clima generale invitava al ringraziamento per le due ore passate insieme. Un leggero dispiacere in questa serata è stata la quasi totale assenza di giovani, oggetto della passione e dell’attività di Gabriele Guzzi. Forse nelle modalità di diffusione e di coinvolgimento si gioca la possibilità di incontrare quelle generazioni che spesso sfuggono ai nostri radar.    


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