Allora il dialogo diventa un monologo dove il 'noi' viene scalzato dall'io.
Diventare convincenti non è altro che una mossa dell'ego che mira ad autoaffermarsi.
Il nostro "parlare" tende a 'sovrapporsi' alle parole proferite dall'altro che spesso comunica con noi unicamente per poter sciogliere una propria tensione emotiva e condividerne il 'peso'.
L'importanza dell'ascolto ci porta a riflettere su questi comportamenti e sulla necessità di azioni che possano favorire un ritorno ad un corretto utilizzo della parola.
Il primo suo uso corretto, secondo me, è non usarla.
Il silenzio diventa così la giusta dimensione aperta verso l'ascolto, il primo vero nostro maestro che può educarci alla condivisione e ad entrare con tutta la nostra essenza 'dentro il significato profondo delle parole, della musica, e dell'arte in genere.
È quello che è avvenuto ieri durante l'incontro di letture poetiche previsto dall'iniziativa Poesia nel Tramonto. La rassegna organizzata Associazione Culturale Polis 2001 di Francesco Tarsi in collaborazione con Emozion-Arti
La 'vetrina' ideata da Pasqualino Casaburi come desiderio di recupero del valore emozionale dell'arte e della cultura-
L'iniziativa, che prevede la lettura di due poeti del secolo passato- scelti rigorosamente e dei due generi (maschile e femminile)- da svolgersi ogni venerdì (a partire dalle ore 17,00) presso la sala del Centro l'Abbriccico, è stata possibile grazie alla gentile disponibilità data da Uscita di Sicurezza Grosseto di Grosseto.
Ieri l'incontro di esordio di #Poesia nel Tramonto ha avuto una formula di apertura direi inusitata.
Proprio per agevolare l'ascolto della parola e predisporre al meglio gli uditori al testo poetico, che già per sua natura poteva presentarsi di difficile comprensione, Barbara Sanchini in uno spazio temporale di dieci minuti, ha invitato la platea a seguire alcune indicazioni sulla corretta postura (a sedere) e su un più adeguato modo di respirare accompagnando i presenti verso uno stato di rilassamento.
Le sue parole sono entrate in armonia con l'ambiente e con quanti, ad occhi chiusi, hanno potuto avvertire una certa distensione corporea ma anche una leggerezza mentale. Tutto questo grazie anche al sottofondo sonoro della base musicale, un brano appositamente scelto da una composizione di Rino Capitanata.
La serie di letture che hanno fatto seguito alla preparazione all'ascolto, e che in questa occasione riguardavano Eugenio Montale (lettore il sottoscritto) e Alda Merini (lettrice la prof.ssa Anna Maria Pantaloni), sembrano essere arrivate in modo più profondo.
Sarà una mia impressione, ma quella partecipazione attenta, quella silenziosa empatia, quel senso di comunione e di comprensione delle parole dette,che io come altri abbiamo avvertito, sono convinto, che davvero siano state utili per cogliere il segno.
Educare e accompagnare all'ascolto è un gesto utile che anche nelle proposte culturali può diventare davvero una formula di autentica condivisione e di godimento della bellezza.
Grazie a tutti i partecipanti ❤
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