Tale visione acquisendo gli orientamenti della psicologia scientifica che taglia il regno delle cause nelle sole due parti-natura e cultura-tende ad escludere la possibilità che esista qualcos'altro oltre alle ragioni genetiche e ambientali, capace di dare, in tal caso, unicità di carattere alla crescita dell'uomo.
Bisogna riconoscere che a livello elementare le due alternative sono, come dicevo, una comoda abitudine
che troviamo ad esempio nella Bibbia: Noi e Loro. Abele e Caino. Giacobbe e Esaù. Il buono e il cattivo.
Tutte queste figure personificano quella divisione.
Il ragionamento antagonista non l'ha inventato la televisione nei suoi dibattiti urlati. Il numero due, con tutte le sue dicotomie e sdoppiamenti e duplicità e accoppiamenti, alimenta la "passione della mente occidentale". Per citare il titolo della storia del pensiero occidentale di Richard Tarnas (nella foto a sinistra).
La logica ariatotelica è incapace di pensare per triadi. Dal principio aristotelico di non contraddizione, detto anche del terzo escluso, fino alla logica binaria- 0 -o1-dei programmi del computer, la nostra mente organizza i suoi sistemi per pro e contro, per aut-aut.
Cartesio, a dire il vero, un posticino a un 'tertium' l'ha concesso, giusto nel mezzo del cervello. Ha collocato l'anima nella ghiandola pineale, confermandone così l'irrisorio valore a fronte dei due giganteschi contendenti del suo sistema, la mente pensante, all'interno e lo spazio esteso, all'esterno.
L' abito mentale del pensiero per opposti sembra quindi quello abitualmente indossato tanto che se dal guardaroba tirassimo fuori qualcos'altro sarebbe sicuramente di turbamento per la vista e per le menti di quelle persone che confondono il pensare comodo con la chiarezza del pensiero.
A tutti noi risulta con chiarezza dai personalissimi eventi fatali e dall'evidenza dei nostri sentimenti, che nella vita umana interviene qualcos'altro che non può essere contenuto entro i confini né della natura né della cultura, ma va ricercato in dissolvenza di queste citate categorie.
La straordinaria singolarità degli individui, le differenze esistenti tra i miliardi di persone sulla terra, tra fratelli, perfino tra gemelli identici, così come tra persone cresciute nelle medesime condizioni e sottoposte alle medesime influenze, tutti questi dati di fatto propongono l'interrogativo dell'unicità ed esigono una risposta.
[Spunti tratti da "Il codice dell'anima"< James Hillman>
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