venerdì 18 novembre 2022

QUALCOSA OLTRE NATURA E CULTURA

Sembra che sia un'inclinazione della mente  occidentale, considerare l'antagonismo esistente tra le due categorie che caratterizzano le ragioni del carattere umano e quindi il suo sviluppo come individuo, escludendone altre.

Tale visione acquisendo gli orientamenti della psicologia scientifica che taglia il regno delle cause nelle sole due parti-natura e cultura-tende ad escludere la possibilità che esista qualcos'altro oltre alle ragioni genetiche e ambientali, capace di dare, in tal caso, unicità di carattere alla crescita dell'uomo.

Bisogna riconoscere che a livello elementare le due alternative sono, come dicevo, una comoda abitudine

che troviamo ad esempio nella Bibbia: Noi e Loro. Abele e Caino. Giacobbe e Esaù. Il buono e il cattivo.

Tutte queste figure personificano quella divisione.

Il ragionamento antagonista non l'ha inventato la televisione nei suoi dibattiti urlati. Il numero due, con tutte le sue dicotomie e sdoppiamenti e duplicità e accoppiamenti, alimenta la "passione della mente occidentale". Per citare il titolo della storia del pensiero occidentale di Richard Tarnas (nella foto a sinistra).

La logica ariatotelica è incapace di pensare per triadi. Dal principio aristotelico di non contraddizione, detto anche del terzo escluso, fino alla logica binaria- 0 -o1-dei programmi del computer, la nostra mente organizza i suoi sistemi per pro e contro, per aut-aut.

Cartesio, a dire il vero, un posticino a un 'tertium' l'ha concesso, giusto nel mezzo del cervello. Ha collocato l'anima nella ghiandola pineale, confermandone così l'irrisorio valore a fronte dei due giganteschi contendenti del suo sistema, la mente pensante, all'interno e lo spazio esteso, all'esterno.

L' abito mentale del pensiero per opposti sembra quindi quello abitualmente indossato tanto che se dal guardaroba tirassimo fuori qualcos'altro sarebbe sicuramente di turbamento per la vista e per le menti di quelle persone che confondono il pensare comodo con la chiarezza del pensiero.


A tutti noi risulta con chiarezza dai personalissimi eventi fatali e dall'evidenza dei nostri sentimenti, che nella vita umana interviene qualcos'altro che non può essere contenuto entro i confini né della natura né della cultura, ma va ricercato in dissolvenza di queste citate categorie.

La straordinaria singolarità degli individui, le differenze esistenti tra i miliardi di persone sulla terra, tra fratelli, perfino tra gemelli identici, così come tra persone cresciute nelle medesime condizioni e sottoposte alle medesime influenze, tutti questi dati di fatto propongono l'interrogativo dell'unicità ed esigono una risposta.

[Spunti tratti da "Il codice dell'anima"< James Hillman>

Nessun commento:

Posta un commento

LOGOUT- DISCONNETTERSI

Mi capita raramente di leggere un libro tutto di un fiato. Spesso devo mettere un segno per ri-prenderne la lettura, sospesa, magari, perché...