mercoledì 2 novembre 2022

MOTIV-AZIONI

Quando ci apriamo al sentiero della ricerca spirituale senza aver creato il vuoto in noi è come quando andando a fare una corsetta, per essercitare il corpo, mostriamo lo stesso ritmo indaffarato e insofferente di quello che hanno tutte le nostre occupazioni feriali.

Allora ti capita di incrociare tante persone di buona volontà che, tra una smorfia e l'altra, sgambettano velocemente facendo ciondolare la testa e i gomiti a destra e a sinistra.

Sono movenze che scimmiottano e riproducono gli stessi gesti che abbiamo nelle nostre giornate piene di impegni. 

Tutto questo quando il tempo dedicato a quegli esercizi dovrebbe essere tempo di svago, un intervallo per rilassarci e rigenerarsi.

Invece diventa una riproduzione di un film già visto.

Il nostro viso sembra assumere le stesse espressioni di resistenza e di opposizione di quando subiamo l'incedere incalzante delle numerose faccende nelle quali siamo impegnati.

Cosi avviene nello spazio spirituale.

E il "praticante" sembra assolvere ad un compito dettato dalla componente razionale. 

Aderire e seguire senza convinzione del cuore diventa un repertorio accademico, espressione di un bisogno mosso dalle piú disparate motivazioni.

Colui che vuole camminare, nello spirito intendo, deve farlo non facendo affidamento alla conoscenza, né appoggiandosi al gusto o al senso, oppure all'immaginazione, bensì credendo nel Suo essere, la cui comprensione non è in potenza dell'intelletto, ma opera della Grazia.

Fare il vuoto in noi sollecita la nostra anima ad aprirci alla Grazia attirando le sue più autentiche motiv-azioni.


Nessun commento:

Posta un commento

LOGOUT- DISCONNETTERSI

Mi capita raramente di leggere un libro tutto di un fiato. Spesso devo mettere un segno per ri-prenderne la lettura, sospesa, magari, perché...