sabato 8 ottobre 2022

SAMARIA: UNA VIA NECESSARIA PER GERUSALEMME

Quello che vediamo negli altri e che spesso tendiamo ad evitare è quello che pure è presente in noi.

Dovremo tutti attraversare la "Samaria" per giungere a "Gerusalemme"

Questo percorso interiore è un itinerario iniziatico di conversione.

Dapprima occorre sprofondare nelle proprie quotidiane infedeltà per accorgersi che questi sono solo atteggiamenti intrisi da ideali perversi di purezza.

-Tutte le volte che cerchiamo un cammino distante dal contagio del "lebbroso"- 

Se siamo nella nostra "Samaria' la lebbra, anche se cerchi di evitarla, ti viene incontro, mostrandoti la tua parte malata. 

Così, fermandoti, cerchi di tenerla a distanza. Non vuoi guardare in faccia la parte malata di te! Pur sapendo che anche il tuo agire è stato "lebbroso" e qualcuno soffre a causa tua.

Dovrò accettare la presenza di questa mia parte malata che chiede attenzione.

Cristo ordina alla nostra parte malata di camminare con noi, mentre ancora abbiamo qualche resistenza a farlo. Vorremmo farci trovare "puri" e presentabili davanti ai "sacerdoti". 

Poter raccontare, ma a volte è solo un raccontarci, una storia esemplare di conversione. Invece abbiamo solo la nostra  miseria, la nostra lebbra e la vergogna per ciò che siamo.


Durante il percorso ci accorgiamo che qualcosa avviene (l'importante è il viaggio e non la meta).

Il cammino è in grado di purificare e asciugare la  lebbra, ma spesso non siamo riconoscenti di quanto avvenuto.


Ci dimentichiamo che dobbiamo la nostra vita agli altri, alla loro pazienza, al fatto che ci siamo e che ci permettono cammini di avvicinamento.

Solo quella parte "straniera" sembra essere riconoscente. È quella parte che tornando a Lui ci riconsegna a noi e ci fa sentire di adorarlo. Questo ritorno ci fa già gustare un anticipo di Eternità.


A questo ci sentiamo chiamati, a far tornare tutto a Lui, a sentire che il male che ci abita pur mantenendo la pesantezza dello scandalo, pur attraversato dalla tenebra (soprattutto quando abbiamo fatto del male ad altri, quando abbiamo scandalizzato i piccoli) può trasfigurarsi in possibilità. 

Lo "straniero" diventa così quella parte di noi che ci fa scoprire la nostra vera "patria", la nostra appartenenza di figli di Dio, restituendoci la nostra più autentica "cittadinanza"

Qui di seguito una particolare ed artistica interpretazione di questo "percorso"

La forma di espressione ivi presente è 

 "lamento del viaggiatore" durante il percorso che lo porterà a Gerusalemme. I testi nel video sono di Gesualdo Bufalino.

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