mercoledì 1 settembre 2021

LA CRISI CLIMATICA UN PREZZO TROPPO ALTO PER L' AFRICA

A ben vedere il continente africano sembra essere escluso dai dibattiti su come affrontare la crisi climatica.

    L' anno scorso l' attivista ugandese, Vanessa Nakate, (24 anni nella foto) aveva denunciato il razzismo all' interno del movimento globale per il clima, dopo che la sua immagine era stata tagliata via dalla foto di un'agenzia di stampa al Forum economico mondiale di Davos dove era di attuale discussione il clima.

   Per chi non lo sapesse 

Il professore Klaus Schwab ha fondato il World Economic Forum di Davos nel 1970.

Ogni anno a metà gennaio, un paesotto sulle Alpi svizzere ospita per cinque giorni presidenti e primi ministri, banchieri centrali e boss di grandi aziende, industriali, miliardari, influenti accademici, sportivi, attori, rockstar, innovatori, giovani e non per discutere vari temi economici. Quell' anno, appunto il 2020, era il clima come ordine del giorno.

   Nella foto nella quale era stata tagliata via l'immagine di Vanessa rimanevano quattro attiviste bianche tra cui Greta Thunberg. 

    In un video pubblicato sui social network, la Nakate ha sottolineato come l'Africa storicamente sia responsabile solo del 3% delle emissioni globali. Eppure gli africani subiscono alcune delle conseguenze più violente della crisi climatica : siccità, uragani, alluvioni, cicloni, frane.

Molti paesi in via di sviluppo chiedono per questo dei risarcimenti.

    Il Madagascar, ad esempio, sta vivendo  quella che molti definiscono la prima carestia al mondo causata dal cambiamento climatico. Più di 1,1 milioni di persione faticano a trovare da mangiare. 

    David Beasley, direttore esecutivo del programma alimentare mondiale (PAM), segnala che a Giugno almeno 14.000 persone pativano un livello " catastrofico" di mancanza di cibo, mentre altre 400 mila stavano andando verso la fame. Beasley racconta di aver incontrato donne e bambini che dovevano camminare ore per arrivare ai punti di distribuzione dei generi alimentari.

    Alcune persone sono sopravvissute mangiando per mesi i frutti del cactus rosso, verdure selvatiche e locuste.

     La crisi non dipende da guerre o conflitti, la causa è il cambiamento climatico. 


(Tratto dalla rivista Internazionale n. 1424 del 27 Ago/2 Sett 2021)

1 commento:

  1. Tanto su cui riflettere
    Siamo tutti direttj e soggiogare a chi ambisce guadagnare e imporre le proprie idee
    Greta preferita a Vanessa, ci credo è la risposta a quanto siamo virtuali.

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