martedì 10 novembre 2020

NARRAZIONE- PCR (Proprio Come Raccontato)

Un tempo quando usavamo questo verbo, voce del verbo narrare, si faceva riferimento, a quei racconti, alle novelle, alle fiabe che le mamme, le nonne ed i nonni pazientemente si accingevano a raccontare ai loro figli e ai nipoti per accompagnarli al sonno.

I.

La narrazione era quel dolce proferire di una trama di parole, di scritti esistenti o di racconti sapienti tratti da memorie di età passate dei nostri progenitori.
Un ricco bagaglio di ricordi di rado riportato su carta, che veniva evocato suscitando e rendendo viva quella magia e quel sapore di genuinità di gesti e tradizioni familiari che sono andati pian piano svanendo, come cancellati dalla modernità.
Oggi è sempre più raro immaginare un momento familiare così semplice quanto poetico e creativo.
Quando sentiamo questo termine nei giorni nostri ci viene in mente ben altro, anche se lo scopo è sempre quello di suscitare in noi una sorta di addormentamento, di assopimento crescente, che ci renda innocui e privi di capacità reattiva.

Una serie di parole "filate" con guittezza, messe bene nel discorso monologante, diventano per una mente sveglia ed aperta un messaggio fuorviante. Assomigliano più alle note del "pifferaio magico" modulate su uno (s)-partito caratterizzato da pause molto brevi.

II.

Ecco, vedete siamo ritornati all'idea della fiaba, ma solo in metafora, non vi preoccupate !!

Una delle narrazioni a cui assistiamo, molto in voga oggi, è quella di un esame di laboratorio, una tecnica di biologia molecolare, ideata nel 1983 da Kary B. Mullis, la PCR ( sta per Polimerase Chain Reaction ) per la quale lo studioso ottenne il premio Nobel per la chimica.
Attraverso questa tecnica possiamo effettuare un test cosiddetto molecolare predittivo della presenza di virus nel nostro organismo.
Una narrazione, dicevo, che in un mondo dove tutti anelano alla positività, può farti gioire di essere NEGATIVO.
Questo, però, solo essendo edotti bene di come estrapolare l' autenticità del dato, trattandosi di uno strumento tecnico in mano agli addetti, ma soggetto a protocolli dettati dall' alto.

Narrare quindi vuol dire anche oggi raccontare una storia.
Stiamo attenti però che una storia non diventi una "storiella". 

3 commenti:

  1. "Narrazione" è difatti un termine ampio, e dice qualcosa anche del nostro modo di essere nel reale. La narrazione è il modo in cui comprendiamo il mondo intorno e noi stessi, il mondo esiste perché (ce) lo raccontiamo continuamente: a volte penso che in assenza di narrazione tutto potrebbe sparire!

    Di fatto, la Salvezza è una Storia, è una narrazione; sono dei libri che parlano di fatti, incontri, amori, guerre, tradimenti, lotte. L'universo è una narrazione, soprattutto adesso, che abbiamo scoperto quanto sia menzogna l'idea di un universo sempre uguale a sé stesso (e dunque non storico).

    La potenza del narrare ci dice qualcosa di noi stessi. Tristi tempi in cui una narrazione diventa omnicomprensiva, speriamo di ritornare presto ad un pluralismo salutare di punti narranti, strada feconda e umanissima per la vita.

    Grazie, ottimo contributo per la riflessione!

    Marco

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    1. Grazie Marco ! Sempre interessanti gli sviluppi del tuo pensiero....
      I Cieli narrano....

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    2. Grazie a te Pasqualino! Continuiamo a "narrare" anche noi, dunque ;-)

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