sabato 14 novembre 2020

IL MARE DELLA MEMORIA

Da ragioniere quale sono ho avuto a che fare nella mia vita più coi numeri che con le lettere. Da qualche tempo mi RI-scopro amante di queste ultime, (lo dico per il mio crescente interesse per la lettura) anche se ai numeri attribuisco un fascino particolare. Pensate ad esempio alla loro simbologia. Esiste perfino una meta-scienza, la cosiddetta numerologia. Preminentemente, l' utilizzo dei numeri, risulta essere tecnico. Nelle misurazioni delle distanze, delle grandezze economiche, degli indici utili ad avere dei resoconti sulla crescita dell'economia ad esempio.
Quello che ho notato è che se mettiamo un numero dietro l'altro il risultato è sempre un numero. Se invece lo facciamo con più lettere quello che otteniamo è una parola, e poi una frase e via via un discorso. Nella parola siamo già in un'altra dimensione. Le lettere della parola, a volte, disposte con diverso ordine danno origine ad un'altra parola di senso compiuto detto "anagramma". Il linguaggio delle lettere ha la sua sublime espressione quando la frase compiuta si compiace e restituisce un senso al contenuto. Nasce cosi la comunicazione. Il foglio di lavoro diventa un fiume. Da una parte della sponda c'è chi scrive e dall'altra colui che legge. Alternativamente ci troviamo o di qua o di là. Lo scritto diventa a sua volta registro, archivio...memoria La lettura diventa immagine...emozione.....ricordo..memoria.
Ed ecco dove il fiume vivo ed impetuoso va a sfociare....nel mare calmo della memoria. 

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