In base al suo "dogma" la sostanza reagente (farmaco o biomolecola) e il suo biorecettore specifico devono adattarsi in modo geometrico, come chiave e serratura.
Esiste un meccanismo di segnalazione energetica, invece, come le frequenze elettromagnetiche che parte dalle nostre cellule ad una velocità (300.000 km al secondo) di gran lunga superiore alla velocità della trasmissione chimica che et inferiore a 1 cm al secondo. Eppure nelle Università non si è mai fatta informazione sulla bioenergia e sull' elettromagnetismo. L'efficacia dei farmaci non è più spiegabile solo in base al modello dei recettori, ma anche dalle modulazioni del campo biofotonico indotte dal farmaco attraverso interazioni specifiche. Tutto questo lo dobbiamo alle scoperte dello scienziato tedesco Fritz Albert Popp che nel 1983 teorizzo' i biofotoni.
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