È appena l'aurora affermava papa Giovanni XXIII nel discorso di apertura del Concilio Vaticano II. Era l'11 0ttobre 1962 dopo la sua indizione risalente al 1959.
Siamo solo ai primi lineamenti. Le prime sintesi, tanti spunti venuti fuori dai cento tavoli per essere consegnati al Comitato del Cammino Sinodale e che a breve arriveranno nelle diocesi per l'ultimo lavoro in attesa dell'assemblea di marzo-aprile.
OGGI
"Non si tratta di ritoccare meccanismi interni, di rivedere spazi e tempi, ma di rispondere a ciò che ci viene chiesto dalla società. Siamo in una società pluralista, in un tempo particolare, usciti dalla pandemia che lascia ancora degli strascichi, in un momento in cui le persone perdono la speranza. Noi cristiani dobbiamo rispondere a chi ci domanda ragione dalla speranza che è in noi”.
Sono le considerazioni di monsignor Erio Castellucci, (nella foto) vicepresidente CEI e presidente del comitato sinodale, che durante lo svolgimento della prima Assemblea Sinodale della Chiesa a Roma presso la Basilica di San Paolo fuori le mura ha sottolineato la necessità di uno snellimento nella vita ecclesiale, l'alleggerimento delle strutture, la condivisione delle decisioni ed anche nei linguaggi, sia quello liturgico che quello catechistico.
Sono germogli, così li ha definiti, queste intenzioni 'spuntate' fuori nelle tre giornate (dal 15 al 17 novembre) che hanno portato a Roma oltre mille delegati.
Tra queste persone anche la delegazione della nostra Diocesi di Grosseto, composta oltre che dal vescovo Giovanni Roncari, da don Paolo Gentili, Carla Guida e don Andrea Pieri.